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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Retromarcia di Grillo, pace fatta con Ukip: "Ora referendum anti-euro"

La votazione degli attivisti 5 Stelle superata dagli eventi: il Movimento al parlamento europeo continuerà a sedersi in gruppo con gli euroscettici fautori della Brexit di Farage: "Divergenze superate ma chi ha sbagliato paghi"

STRASBURGO -  I 17 eurodeputati del Movimento 5 Stelle hanno votato per restare nel gruppo euroscettico EFDD guidato da Nigel Farage nel Parlamento Europeo. La riunione a Bruxelles dopo la telefonata "riparatoria" via Skype tra Beppe Grillo, Davide Casaleggio e leader dell'Ukip, il partito britannico protagonista del vincente referendum sulla Brexit. "Abbiamo rinnovato l'accordo, rinunciando alla carica della co-presidenza che fino ad oggi èstata occupata da David Borrelli".

Il dietrofront annulla di fatto il referendum online promosso tra gli attivisti pentastellati e che aveva visto più di 30mila preferenze verso il confluimento degli europarlamentari 5 Stelle nel più numeroso gruppo dei liberali dell'Alde: un accordo stretto in gran segreto con l'ex premier belga Guy Verhofstadt, attuale candidato alla poltrona di presidente dell'Europarlamento, ma poi annullato dopo le prese di posizione dei liberali, francesi e tedeschi in primis. 

Dopo lo schiaffo in eurovisione Beppe Grillo è quindi dovuto intervenire personalmente per "metterci una pezza" e mediare la pace con gli europarlamentari inglesi dell'Ukip: un'eventuale collocamente del Movimento 5 Stelle in un gruppo autonomo avrebbe privato i grillini di qualsiasi possibilità di incidere sui lavori dell'Europarlamento, oltre che tradursi in una mancata elargizione dei fondi garantiti ai gruppi parlamentari.

Tuttavia l'accordo con l'Ukip non sarà a costo zero. Farage ora potrà dettare la linea e le condizioni: nel corso della telefonata avrebbe detto a Grillo di essere disposto a "perdonare" i 5 Stelle a patto che "le persone che si sono comportate male" paghino lo scotto. Il riferimento implicito, sempre secondo quanto viene riferito, sarebbe all'eurodeputato M5S David Borrelli, responsabile di essere stato il 'regista' dell'accordo con l'Alde, poi saltato.

In particolare Farage ha detto che la delegazione del M5s perderà la vicepresidenza dell'Efdd di cui oggi è titolare proprio David Borrelli. Non solo, Fabio Massimo Castaldo non sarà più il candidato Efdd per il vice presidente del Parlamento europeo.

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Inoltre il partito indipendentista britannico di Farage vuole riprendere il controllo dell'attività degli eurodeputati dell'Efdd in alcune Commissioni europarlamentari, togliendo il ruolo di coordinatori del gruppo ai grillini. Questa è probabilmente la condizione più dura da accettare per il M5s, che aveva finora approfittato del sostanziale disinteresse degli eurodeputati dell'Ukip per le normali attività eruoparlamentari, al di fuori di quelle più importanti per affermare la propria posizione antieuropea. Tra gli eurodeputati del M5s, in particolare, si teme la perdita del coordinamento delle attività del gruppo nelle commissioni europarlamentari Envi (Ambiente) e Libe (la Commissione sulle libertà pubbliche, che si occupa in particolare di diritti civili, giustizia e immigrazione).

Farage ha spiegato di essere "contento di poter dire che le divergenze tra me e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sono state superate in modo amichevole. Dopo alcuni cambiamenti amministrativi - ha aggiunto - la prossima settimana a Strasburgo continueremo il nostro lavoro insieme nel gruppo EFDD. La campagna di Grillo per la permanenza dell'Italia nell'euro sta acquistando forza. Ho da sempre ammirato il suo lavoro in Italia e gli auguro il meglio. La campagna anti-establishment in Europa è appena cominciata" sottolinea per ribadire l'indirizzo antieuropeo che deve caratterizzare il suo gruppo. 

Rimanere nel gruppo Efdd degli antieuropeisti di Farage in realtà conviene a entrambi: i 5 Stelle così evitano di confluire nel gruppo dei 'non iscritti' e quindi di perdere soldi e possibilità di incidere nel lavoro del Parlamento europeo. Ma anche agli euroscettici di Farage conviene tenere dentro il gruppo i 17 pentastellati: perchè con la perdita di questa quota, il gruppo sarebbe rimasto con 27 eurodeputati e avrebbe perso comunque dei soldi; e sarebbe aumentato il potere di 'ricatto' dei rappresentanti più piccoli. 

Ma la gestione della vicenda, così come le modalità e i tempi del voto online, il via libera al gruppo dell'Alde e poi l'accordo saltato, ha scatenato malumori tra gli eurodeputati 5 Stelle, anche perchè alcuni di loro non erano stati informati della trattativa. Ma malumori a cascata sono nati anche a Roma: qualche deputato M5S ironizza sulla strategia seguita.

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"Fallito l'accordo con il gruppo ALDE, abbiamo rispettato la volontà espressa dalla Rete applicando la seconda scelta piu' votata dai certificati: rimanere nel gruppo Efdd" ha tentato una difesa Beppe Grillo sul suo blog dove poi attacca Verhostadt "che oggi si propone come negoziatore per la Brexit dovrebbe solo vergognarsi, perché da meschino si è piegato alle pressioni dell'establishment".

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