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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Centrodestra in piazza il 2 giugno (ma il governo rischia già mercoledì)

La manifestazione convocata dalla Lega e da Fdi per il giorno della festa della Repubblica. Ma il primo vero banco di prova per il governo sarà mercoledì, in occasione del voto di sfiducia al ministro Bonafede

"Saremo in cento piazze italiane, senza simboli di partito, non solo a Roma". È Matteo Salvini ad annunciare il ritorno alla piazza della politica che dopo la fine del lockdown protesta contro le misure promosse dal Governo. Dopo lo screzio dello scorso aprile i parlamentari della Lega saranno in piazza a Roma, con l'obiettivo di coinvolgere le altre piazze italiane e anche gli altri partiti del centrodestra. 

"Ho sentito Berlusconi, Meloni, ho sentito tutti, è il momento dell'unità come italiani, e dell'unità senza bandiere di partito, come forze politiche,che vogliono collaborare per ricostruire il paese" spiega ancora Matteo Salvini che "disegna" la nuova era delle manifestazioni politiche: 

"Un momento di ascolto e idee, con artigiani, imprenditori, pensionati, insegnati, tutti a distanza, con le mascherine. C'è bisogno delle idee di tutti, il signor Conte non può fare tutto da solo".

Una manifestazione "si può fare facendo lavorare la fantasia" suggerisce Giorgia Meloni ricordando come il 2 giugno ancora non si potrà spostarsi da regione a regione. "Non ci sarà una manifestazione nazionale a Roma ma più manifestazioni. Sui metodi stiamo lavorando, potremo stupire, ma con fantasia si può fare tutto".

Ancora defilata la posizione di Forza Italia. Il vicepresidente Antonio Tajani non si sbilancia: "Il centrodestra non è un partito unico, è una coalizione, noi siamo la parte cristiana, liberale, riformista, garantista. Ci saremo con le nostre proposte concrete, per migliorare il decreto del governo, poi vedremo se fare eventi insieme o divisi".

Il primo vero banco di prova per il governo sarà però mercoledì, in occasione del voto di sfiducia al ministro Bonafede. Una crisi di governo getterebbe il Paese nel caos ma è tutt'altro che scontata. I numeri sono ballerini e Italia Viva potrebbe essere decisiva: la decisione potrebbe essere presa da un'assemblea del gruppo dei senatori mercoledì mattina. "Mi aspetto che la maggioranza voti compatta" scrive in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi.

"Io sono contrario ad aprire una crisi di governo in un momento di emergenza nazionale come questa. Ma la gestione di alcuni passaggi importanti, come quello che ha portato la scarcerazione di molti detenuti, è senza dubbio criticabile" sintentizza il senatore Pier Ferdinando Casini. "La situazione -ha spiegato l'ex presidente della Camera- non è semplice e va valutata con attenzione".

Sondaggi politici, ultime rilevazioni

Intanto i sondaggi continuano a certificare la flessione della Lega: come rileva Termometro Politico tutti gli istituti demoscopici ad esclusione di SWG registrano un calo del consenso sull'operato del partito di Matteo Salvini che si attesta mediamente al 26,4% con un intervallo di dati che varia dal 24,6% della rilevazione di Ixé fino al 27,8% di SWG.

Il Partito Democratico viene accreditato in media al 21,1%, sempre prima forza politica nei sondaggi della maggioranza di governo nonché dell’area di centrosinistra. Prosegue la tendenza positiva, iniziata nelle ultime settimane, del Movimento 5 Stelle, che raggiunge in media il 15,7% con una forchetta di dati che da un minimo del 15% (Noto e Bidimedia) arriva a un massimo del 16,9% (Ixè).

Nel centrodestra, anche se non tutti gli istituti concordano su significativi trend di crescita, prevalgono le variazioni positive per Fratelli d’Italia e Forza Italia: la formazione guidata da Giorgia Meloni si attesta nella media settimanale al 14,1%, restando distante circa un punto percentuale e mezzo dai pentastellati, mentre il partito di Silvio Berlusconi raggiunge il 6,8%.

Nell’area di governo Italia Viva di Matteo Renzi è accreditata mediamente al 3,4% ed è l’ultima forza politica a superare la soglia di sbarramento fissata dall’attuale legge elettorale, anche se non secondo i dati di tutti gli istituti. Sopra il 2 per cento, infine, La Sinistra/Leu con il 2,8% e Azione di Carlo Calenda al 2,3%.

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