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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cernobbio vota Monti

Monti accetta l'investitura dei poteri forti: "In caso di necessità, nuovo governo tecnico"

Dal Forum di Cernobbio si leva un coro unico: "C'è bisogno di un Monti-Bis". Dopo Cucchiani (Intesa Sanpaolo) e l'economista Roubini, è il turno di Abete (Bnl): "E' necessario che rimanga almeno l'Agenda Monti". E Napolitano conferma: "Mio impegno continuare sulla strada intrapresa"

I poteri forti, dal Forum di Cernobbio, hanno scelto. Lo abbiamo scritto venerdì mattina, per primi: "Dopo Monti, è il turno di Monti".

La strada alla conferma del 'prof' come premier anche dopo le elezioni della primavera 2013 è stata aperta da Enrico Cucchiani, vertice di Intesa San Paolo. A ruota, è stato il turno dell'economista Nouriel Roubini.

Quindi, banchieri, imprenditori, top manager - in poche parole, i maggiori esponenti del mondo economico e finanziario italiano - hanno votato. Era solo un sondaggio, partorito dal Sole 24 Ore. Ma la platea di Cernobbio ha scelto, all'80%, il "Monti Bis"

ABETE: "MANTENERE AGENDA MONTI" - E sabato è arrivato un altro pezzo da novanta dell'economia italiana, Luigi Abete, presidente Bnl, a sottolineare che se proprio non sarà possibile un nuovo governo dei professori, sarà necessario che "l'Italia segua l'agenda Monti".

Per Abete "bisogna rispettare la politica e fare le elezioni, ma è necessario mantenere il programma di governo di Mario Monti, che è logico, utile e vincolato dal contesto europeo". 

Il premier, ha detto Abete a margine del Forum Ambrosetti, "tecnicamente" non può partecipare alla consultazione politica perché è senatore a vita e quindi "solo il giorno dopo le elezioni il ruolo personale di Monti potrà essere oggetto di discussione",

NAPOLITANO GARANTE DELL'AGENDA - "Mi adopererò perché in Italia venga esplicitamente e largamente condiviso l'impegno a dare seguito e sviluppo a scelte di fondo concertate in sede europea". In un messaggio video inviato al workshop di Cernobbio, Giorgio Napolitano si fa garante dell'Italia di fronte all'Europa e ai poteri forti presenti a Cernobbio.

"I diversi schieramenti politici che si contenderanno il consenso degli elettori possono ben riconoscere la necessità vitale di un loro impegno convergente su questo terreno. Cercherò di sollecitare una tale manifestazione di libera e limpida consapevolezza politica, considerandolo mio dovere fino al termine del mio mandato presidenziale".

MONTI E IL RUOLO DI "SALVATORE DELLA PATRIA" - Ai richiami di banchieri, manager, imprenditori, Monti risponde 'presente'. Ma lo fa a modo suo. In punta dei piedi.

Gli appelli a continuare "lo sforzo" a Palazzo Chigi, ha ribadito il premier alla Fiera del Levante, sono "simpatici" ma "non ricevibili". 

Ma dalle sue parole emerge come il 'prof' non ha nessuna intenzione di farsi dimenticare, anzi non nasconde l'ambizione di voler lasciare un'impronta duratura della sua esperienza a palazzo Chigi. E così, da Bari, dove ha inaugurato con un giorno d'anticipo la Fiera del Levante, ha lanciato una serie di messaggi, in qualche caso guanti di sfida, all'indirizzo della maggioranza che lo sostiene, degli oppositori, delle forze sociali e dei cittadini.



I tecnici, spiega, servono per "togliere" perché poi non devono prendere voti. Ai "politici", che non disdegna di accomunare sotto un'unica insegna (a lui viene perdonato più facilmente che ad altri), riserva un avvertimento: se dopo i tecnici riprenderanno a "dare sperando in più voti, l'Italia si incamminerà su una strada non ignota e ci sarà di nuovo un governo tecnico".



Del resto, si ha un bel dire che l'Esecutivo tecnico non ha consenso. Il premier la pensa diversamente, e lo lascia intendere, in prospettiva futura: "Se l'opinione pubblica riterrà che ci sono cose buone nella nostra azione di governo toccherà all'opinione pubblica chiedere che non vengano distrutte ma valorizzate". 

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