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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Carceri, è subito scontro governo-Renzi

Il sindaco di Firenze dice no alla proposta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Come facciamo a spiegare ai ragazzi il valore della legalità, se poi ogni sei anni quando abbiamo le carceri piene buttiamo fuori qualcuno"

E' iniziata la lotta per la segreteria del Pd.  Matteo Renzi entra a gamba tesa nel dibattito. Fa rumore il suo secco no all'amnistia. Il sindaco di Firenze annuncia che, se diventerà segretario, considererà il partito uno strumento ''per cambiare l'Italia'' e non un fine.

Una posizione che in men che non si dica torna ad alimentare timori e sospetti e l'impressione, diffusa tra i sostenitori di Gianni Cuperlo, che il "rottamatore" punti in realtà ad una campagna per Palazzo Chigi e non soltanto per il Pd.

MANI LIBERE - Il primo elemento che balza all'occhio è che Renzi è sicuramente intenzionato a tenersi politicamente le mani libere: lo dimostra il primo no che ha detto alla proposta del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pur distinguendo tra l'ineccepibilita' del suo messaggio e le scelte dei partiti. Provocando una levata di scudi a difesa del Colle, a partire dal suo principale avversario Gianni Cuperlo per il quale l'amnistia ''e' un tema che riguarda la dignita' di migliaia di detenuti nelle nostre carceri".

Amnistia e indulto: ecco cosa cambia

AMNISTIA E INDULTO - Renzi ha pronunciato parole chiare sugli eventuali provvedimenti di clemenza che il Parlamento sembra apprestarsi a discutere: affrontarli così, dice, “è un gigantesco errore”. "Come facciamo a spiegare ai ragazzi il valore della legalità, se poi ogni sei anni quando abbiamo le carceri piene buttiamo fuori qualcuno”, dice. Secondo il sindaco bisogna agire piuttosto su alcuni legge che non hanno funzionato: “Si possono cambiare la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi. Bastano i cognomi per capire perché. Ma non è per quello che li cambiamo, le cambiamo perché non hanno funzionato”. Ma la posizione assunta dal rottamatore sull'amnistia non convince neanche' alcuni suoi sostenitori. ''La penso come Napolitano, Renzi ha fatto bene a dire la sua ma non e' su un atto di clemenza che si costruisce un partito'', sostiene il lettiano Francesco Boccia, che pero' apprezza la linea indicata ieri da Renzi sul lavoro, sulla scuola e sul merito.

Indulto e amnistia, se ne parla dal 15 ottobre

SU FACEBOOK - Sono 470 i commenti pubblicati sul profilo Facebook di Matteo Renzi all'ultimo post del sindaco, l'11 ottobre, 'L'Italia #cambiaverso', e molti riguardano le dichiarazioni su amnistia e indulto. Il dibattito e' acceso, pro e contro si alternano. Elena sta con Renzi: ''Di cosa stiamo parlando? Se le condizioni nelle carceri sono pessime, si deve agire per un miglioramento interno, senza sbattere fuori persone che hanno commesso reati. Ma stiamo scherzando? E la certezza della pena?''. Gianpaolo e Maurizio, invece, sono critici: ''Sulle carceri veramente cinico - scrive il primo - Grande delusione caro Matteo da chi ti segue da tempo. Seguire Grillo non e' il futuro''. Mentre il secondo aggiunge: ''Inizi la campagna elettorale sulla pelle dei detenuti, vergognati''. Pure Ines non condivide: ''No ad amnistia ed indulto. E la sua sarebbe una politica di sinistra?''. Paolo fa il tifo per Renzi: ''se fai abolire la Fini-Giovanardi conquisterai tutti gli italiani di buon senso: No ad amnistia ed indulto''. Anche Maria Luisa: ''Altra musica sono le prime critiche di Bonino e Zanonato, come sono felice di non essere come loro''.

"Berlusconi di certo escluso dall'amnistia"

ZANONATO LO ATTACCA - Sul tema dell'amnistia e dell' indulto Matteo Renzi, secondo il ministro per lo Sviluppo, Flavio Zanonato, "ragiona in termini puramente propagandistici stile Grillo: 'mi conviene dire di piu' una cosa o l'altra sotto il profilo del consenso che poi alla fine ottengo?'. Non entra nel merito della questione". Per Zanonato, parlando a margine de La Repubblica delle Idee a Mestre, il merito della questione "e' che le carceri, cosi' come sono, oltre a produrre effetti drammatici sulla popolazione carceraria che e' costretta vivere in una situazione assolutamente inaccettabile, produce l'effetto terribile che rimette alla fine del ciclo della pena in circolo persone che non possono avere altre alternative che continuare a delinquere, quindi con una recidiva altissima". "Vogliamo affrontare il problemi in modo propagandistico o vogliamo prendere in mano con serieta' come ha fatto il presidente della Repubblica?. Non ho dubbi su questo: l'atteggiamento propagandistico di chi non vuole l'indulto perche' pensa che cosi' prende qualche consenso in piu' non mi convince se e' un interesse generale che va difeso.

Renzi da Bari: "Sul carro non si sale, il carro si spinge"

UN PARTITO PIU' LEGGERO - "Vorrei un partito che viva fra la gente, piu' leggero, piu' libero, con tante idee e meno burocratico. Forse abbiamo perso le elezioni perche' avevamo una struttura grande, e qualche voto in meno". Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, durante un'intervista pubblica nel capoluogo toscano, coordinata dal direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini. Renzi e' tornato a rispondere anche del doppio ruolo, sindaco-segretario del partito, ribadendo che si candidera' a sindaco del capoluogo toscano. "Non vedo contraddizioni - ha aggiunto Renzi - questo purche' il partito non sia un esercizio burocratico di dipartimenti, ma sia fra la gente. Il Pd e' di chi vota - ha concluso Renzi - non di chi pensa di esserne dirigente".

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