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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Matteo Renzi e l'ultimo appello alla minoranza: "Non andatevene, evitiamo scissioni"

Con un'intervista al Corriere della Sera, il segretario dem risponde alla lettera di Pier Luigi Bersani: "Le porte sono aperte, nessuno caccia nessuno. Ma un partito democratico non può andare avanti a colpi di ricatti"

"Salvare il Pd è ancora possibile. Faccio un appello ai dirigenti: bloccate le macchine della divisione. Non andatevene, venite. Partecipate. Le porte sono aperte, nessuno caccia nessuno. Ma un partito democratico non può andare avanti a colpi di ricatti. Apriamo le sedi dei circoli e discutiamo. E, finalmente, torniamo a parlare di Italia".

E' l'appello che il segretario del Pd Matteo Renzi lancia in un'intervista al Corriere della Sera.

"Ma - ribadisce - non accetto ricatti: il congresso va fatto, l'ha chiesto la minoranza. I tempi? Non li decido io, c'è lo statuto". "Io voglio evitare qualsiasi scissione. Se la minoranza mi dice: o congresso o scissione io dico congresso - spiega l'ex premier - Ma se dopo che ho detto congresso loro dicono 'comunque scissione' il dubbio è che si voglia comunque rompere, che tutto sia un pretesto. Toglieremo tutti i pretesti, tutti gli alibi. Vogliono una fase programmatica durante il congresso? Bene, ci stiamo. Martina, Fassino, Zingaretti hanno lanciato proposte concrete. Vanno bene. Però facciamo scegliere la nostra gente: davvero qualcuno ha paura della democrazia?". 

Quanto alle ragioni per fare le primarie in autunno e votare tra un anno "l'ha chiesto la minoranza, su tutti i giornali, per un mese. Ci sono ancora le petizioni che girano su Internet. E l'ha votato la direzione: una comunità deve rispettare le regole interne. Abbiamo proposto il congresso a dicembre, e ci è stato chiesto di rinviare. Allora abbiamo proposto la conferenza programmatica, e ci è stato detto che sarebbe stata inutile senza le primarie. Ci siamo attrezzati per le primarie, e hanno detto: o congresso o scissione. Allora abbiamo accettato di fare subito il congresso, tornando alla casella iniziale. E adesso ci dicono che è meglio la conferenza programmatica? Stiamo facendo il congresso perché ce l'hanno chiesto loro. Due settimane fa erano in tv per promuovere la raccolta di firme per chiedere il congresso e adesso chiedono di rinviare il congresso? Basta polemiche, vi prego. Non c'è luogo più democratico del congresso per parlare del futuro dell'Italia".

Ad agitare ulteriormente le acque in cui nuota il Pd ieri è arrivato un appello di Pier Luigi Bersani al segretario e ai renziani. "Prima il Paese, poi il partito, poi le esigenze di ciascuno. Questo criterio, per me e per tanti, e spero per tutti noi, è la base stessa della politica. Se noi non teniamo ferma questa sequenza, non siamo più il Pd. Mi sono dunque rivolto e mi rivolgo a tutti quelli che hanno buon senso. Al segretario e a tutti coloro che lo hanno sostenuto dico: non date seguito alle infauste conclusioni dell'ultima direzione. Fermatevi", ha scritto l'ex segretario in una lettera all'Huffington Post.
 

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