Renzi attacca Salvini e Di Maio: "Si sono tirati indietro per paura"
L'ex premier a gamba tesa: "Hanno promesso obiettivi irraggiungibili e alla prova dei fatti si sono impauriti e si sono tirati indietro, usando l'alibi del ministro dell'Economia"
Per Salvini e Di Maio "la vita è una diretta Facebook, un mi piace. I grandi statisti che dovevano portarci nella terza Repubblica ci stanno riportando alla terza media". Lo dice Matteo Renzi, che entra a gamba testa nel dibattito politico: Salvini e Di Maio "hanno promesso obiettivi irraggiungibili e alla prova dei fatti si sono impauriti e si sono tirati indietro, usando l'alibi del ministro dell'Economia".
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"Noi abbiamo bisogno di fare una campagna vera, senza litigare e con il coinvolgimento pieno dei cittadini. Cominciano 4 mesi difficili ma belli, importanti e impegnativi. Arriva un'occasione non solo di rivincita del Pd, ma di salvataggio del paese" dice l'ex premier.
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"Dobbiamo allargarci, non restare chiusi. Occorrerà - aggiunge - l'impegno di tutti. Noi ci saremo. Al lavoro tutti insieme, convinti, perché questa Italia forte possa uscire vincitrice dalle prossime elezioni".
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"Hanno scelto un premier - aggiunge - non eletto, un professore dall'ottimo e ridondante curriculum, ed è chiaro a tutti che non era eletto, nemmeno al consiglio pastorale".
"Se volete uscire dall'euro, fate campagna elettorale su questo"
"Nessuno lo aveva votato come nessuno - insiste Renzi - aveva votato per uscire dall'euro. Che io sappia solo due erano schierati per l'uscita dall'euro: Bagnai e Borghi, entrambi sono stati battuti. Se volete uscire dall'euro fate una grande battaglia su questo, non mettete di soppiatto un ministro che ha presentato uno studio su un piano b di uscita dall'euro".
"Finché c'è questa Costituzione" il presidente della Repubblica "ha diritto-dovere di intervenire sui ministri. Lo dico per la mia esperienza personale, è accaduto", facendo riferimento al no di Napolitano a Gratteri ministro della Giustizia.