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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Agrigento

Perché il caso della nave Alex a Lampedusa ha aperto una crepa nel governo

"Io lasciato solo", dice Salvini. Il ministro della Difesa Trenta: "Ha rifiutato il nostro aiuto, basta attaccare i militari". Il capitano della barca a vela della ong Mediterranea è indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

Sono sbarcati poco prima dell'una di domenica notte tutti i migranti che erano sulla barca Alex di Mediterranea Saving Humans, ormeggiata al molo Favaloro di Lampedusa. "Confermiamo: i naufraghi soccorsi dal veliero Alex stanno finalmente sbarcando per ricevere cura e assistenza. Siamo felici per le straordinarie persone che abbiamo avuto il privilegio di aiutare", si legge in un tweet della Ong.

I migranti sul veliero Alex di Mediterranea, che sabato pomeriggio ha attraccato nel porto di Lampedusa forzando il blocco, intorno a mezzanotte sono potuti scendere per effetto del sequestro penale dell'imbarcazione disposto dalla Guardia di Finanza. Il ministro dell'Interno aveva negato lo sbarco. Il capitano del veliero è indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Alcuni migranti sono stati portati alla Guardia Medica, gli altri all'hotspot.


"Il nostro comandante è indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per disobbedienza a nave da guerra. Ci hanno già notificato una multa da 50mila euro. Ma noi non ci fermeremo", ha detto Alessandra Sciurba, la portavoce di Alex. Dopo la perquisizione della Guardia di Finanza, nelle prossime ore l'informativa verrà trasmessa alla Procura di Agrigento che aprirà un fascicolo. "La Finanza sta effettuando il sequestro penale preventivo della nave dei centri sociali. Bene", dice Matteo Salvini.

Il veliero Alex ha forzato sabato pomeriggio il blocco imposto dal ministro dell'Interno per attraccare al porto di Lampedusa con i 41 migranti soccorsi giovedì in acque libiche. La scelta di dirigersi sull'isola è stata presa dalla Ong per una "intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo" per la quale l'imbarcazione "ha dichiarato lo stato di necessità". Ieri nel porto dell'isola le operazioni di sbarco dei migranti sono rimaste ferme per ore. Salvini ha infatti negato l'autorizzazione allo sbarco. Per l'Ong si è trattato di "sequestro di persona" e in serata il capo missione Erasmo Palazzotto ha fatto sapere che i legali di Mediterranea Human Savings hanno presentato un esposto alla Procura di Agrigento sulle procedure che sono state seguite nei confronti del veliero Alex.


Migranti, lo scontro tra Viminale e Difesa

La vicenda Alex a Lampedusa ha aperto una crepa nel governo. Salvini ha dato il via a un serrato botta e risposta lamentandosi di essere stato lasciato solo nel controllo dei confini dal ministero della Difesa e dal ministero dell'Economia, da cui dipendono rispettivamente Marina e Guardia di finanza. A stretto giro è però arrivata la replica della ministra Trenta che ha spiegato che il supporto era stato offerto, ma il Viminale lo aveva più volte respinto.

"Ogni tanto lo confesso, mi sento politicamente un po' solo. Infatti chiederò al ministro della Difesa e al ministro dell'Economia che comandano la Marina Militare e la Guardia di Finanza di aiutarci in questa battaglia di civiltà, di legalità, per salvare vite", ha detto il ministro dell'Interno durante una diretta Facebook. "Io non mollo - ribadisce - certo mi farebbe piacere che il ministero della Difesa e il ministero dell'Economia e delle Finanze che hanno la responsabilità di quello che fa la Marina Militare e la Guardia di Finanza fossero al nostro fianco, al fianco del popolo italiano per difendere i confini, le leggi, lo spirito di un Paese. Altrimenti è un precedente pericolosissimo: domani arriva una nave di contrabbandieri, una barca a vela piena di spacciatori, un traghetto pieno di delinquenti: io firmo il divieto di ingresso nelle acque territoriali, questi entrano e nessuno li ferma. E allora a cosa ci servono le navi dell'Esercito, se non per pattugliare i confini?".

"Da giorni abbiamo offerto supporto al Viminale sulla situazione di queste ore e il Viminale lo ha respinto, in più di una occasione. Questi sono i fatti", hanno puntualizzato fonti della Difesa in riferimento alla dichiarazioni del vicepremier sulla situazione dei migranti. Immediata la replica. "In riferimento alle fonti della Difesa che sostengono di aver offerto supporto al Viminale ottenendo risposta negativa, si segnala che il supporto è necessario per bloccare le navi che vogliono portare i clandestini in Italia e non per aiutarle nel trasporto", riferiscono fonti del Viminale. A cui viene controreplicato: "In riferimento alla replica del Viminale, si precisa che il supporto offerto, come già specificato venerdì, riguardava il trasporto dei migranti a Malta. Se il Viminale avesse accettato, i migranti sarebbero già a Malta - riferiscono ancora fonti della Difesa -. È un mistero anche per noi il rifiuto espresso dal Viminale".

Il Viminale "non ha agito da solo e non ha rifiutato la collaborazione di altri ministeri, a partire dalla Difesa, tanto che Alex&Co aveva una interlocuzione aperta anche con Guardia di Finanza e Guardia Costiera". E' quanto riferiscono stamattina all'Adnkronos fonti del Viminale sulla vicenda del veliero di Mediterranea. La Alex "si è sempre rifiutata di entrare in acque maltesi e pretendeva di essere accompagnata dalle autorità italiane fino a 15 miglia nautiche da La Valletta, per poi allontanarsi immediatamente ed evitare i controlli e la legge di un Paese membro dell'Unione europea - spiegano ancora le fonti -. È per questo che le operazioni si erano bloccate, costringendo gli immigrati a inutili ore di attesa in mezzo al Mediterraneo".

Dal punto di vista del Viminale, aggiungono le fonti, "era irrinunciabile l'arrivo di Alex sull'isola. Diversamente, le nostre Forze Armate si sarebbero trasformate in tassisti del mare a servizio della Ong, un film già visto prima del 2017 e che aveva consentito il moltiplicarsi degli sbarchi in Italia. Il rispetto per i militari italiani da parte del ministero dell'Interno è totale, proprio per questo ritiene debbano essere utilizzati per compiti coerenti con la propria missione, come la protezione della legge e dei confini". Lo stesso Matteo Salvini "non perde occasione per ringraziare le donne e gli uomini in divisa, che per difendere le leggi e l'onore dell'Italia arrivano a rischiare la vita come successo in occasione della scellerata manovra della SeaWatch3".

Dal Viminale si ribadisce "lo stesso concetto dell'altro giorno: Finanza e Marina Militare avrebbero potuto intervenire su Alex, sgravandola dagli immigrati a bordo, a patto che la Ong arrivasse in porto a Malta. Invece i signori della Ong di sinistra hanno preferito perdere ore di tempo in mezzo al Mediterraneo per pretendere 'nessuna attività coercitiva'. Cioè l'impunità. Il capitano di Alex ha quindi invocato lo 'stato di necessità' per forzare i confini nazionali confidando in un orientamento benevolo della magistratura".

Migranti, la Alan Kurdi e i nuovi sbarchi

Nella serata di sabato, intanto, la Alan Kurdi, con 65 migranti a bordo soccorsi venerdì, ha cambiato rotta, dirigendosi verso Malta e lasciando le acque al largo di Lampedusa. "Non possiamo aspettare finché lo stato di emergenza non prevale - ha fatto sapere la Ong Sea Eye -. Ora si deve dimostrare se gli altri governi europei appoggiano l'atteggiamento dell'Italia". Malta, però, ha deciso di negare alla nave dell'ong tedesca Sea Eye l'accesso alle acque territoriali. Il governo ha incaricato le forze armate di "intraprendere le azioni appropriate se la nave dovesse entrare" entro le 12 miglia dall'arcipelago.

E mentre tutta l'attenzione era rivolta all'imbarcazione di Mediterranea, 15 migranti, tra cui alcuni minorenni, di probabile nazionalità tunisina, sono stati intercettati dall'equipaggio di un mezzo navale della guardia di finanza su un gommone, poi sequestrato, a circa 25 miglia a sud di Mazara del Vallo. Dopo il trasbordo, sono stati portati a Trapani per l'identificazione.

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