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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

Migranti, protesta del Nord: "Non li vogliamo, occupiamo le prefetture"

Si alzano i toni dello scontro sull'accoglienza ai migranti. La Lega insiste e sfida tutti: "Siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini"

ROMA - E' guerra politica sull'accoglienza ai migranti. E dopo la provocazione lanciata ieri da Roberto Maroni - duro l’affondo contro i Comuni che accettano di accogliere i migranti, pena "il taglio dei fondi" - il governatore lombardo si scaglia nuovamente contro il "caso" delle quote da ripartire nelle diverse regioni italiane. Seguendo la linea dura dettata dal leader delle camicie verdi Matteo Salvini, Maroni ha trovato la sponda dei colleghi Luca Zaia e Giovanni Toti, rispettivamente presidenti di Veneto e Liguria.

L'ASSE DEL NORD - E così mentre il Viminale studia il trasferimento dei profughi nelle regioni che non hanno raggiunto la massima capienza (e, se dovessero mancare altri posti, la requisizione degli edifici pubblici in cui ospitarli), sul fronte "anti-migranti" nasce un asse di tre governatori del nord Italia. Già martedì, come anticipato dal Corriere della Sera, potrebbe cominciare il trasferimento in pullman delle persone appena arrivate e sistemate nei centri del sud Italia: si tratta complessivamente di oltre cinquemila migranti salvati nelle ultime 48 ore.

"Ci stiamo pensando e ho incaricato l’assessore all’economia Garavaglia per capire in che modo possiamo tagliare i fondi", ha ribadito Maroni. Poi le dure critiche al premier Renzi: "Prima era sempre colpa di Berlusconi, ora di Maroni. Il presidente del consiglio deve risolvere i problemi e non dire è colpa tua è colpa mia: siamo alle comiche". Maroni ha anche difeso il peso della sua Regione nel gestire gli imponenti flussi migratori:

La Lombardia è la terza in Italia per numero di immigrati accolti. Non accetto più che il governo decida scavalcandoci. Invece di fare polemiche, Renzi dia alla Lombardia i 160 milioni che vanta per le spese sanitarie per gli immigrati. Si faccia battaglia in Europa. Renzi picchi i pugni sul tavolo e prenda per il bavero i ministri dei vari Paesi

A ribadire la linea dura ci ha pensato Matteo Salvini: "Come Lega siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini".

Migranti, in piazza dopo la strage: "Stop al genocidio" | Foto di Selene Cilluffo

LA RISPOSTA DI RENZI E ALFANO - "Basta con la demagogia e lo scaricabarile", ha sbottato il premier. "Non è sufficiente fare comunicati stampa e slogan". Anche perché "alcuni di quei governatori che si lamentano erano al governo quando è stata decisa la politica che ha condotto alle attuali regole". Dello stesso tenore la replica del titolare del Viminale Angelino Alfano, che ha promesso: "Vorrei tranquillizzare il mio predecessore Roberto Maroni: farò ciò che fece lui al mio posto e chiederò ai sindaci ciò che ha chiesto lui il 30 marzo del 2011 in piena emergenza immigrazione. Lui ha oggi gli stessi poteri e gli stessi doveri che avevano i presidenti delle regioni quando parlavano con l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni". In merito alle parole dei tre governatori, sempre Renzi ha osservato che "è difficile parlare di immigrazione quando alcune Regioni del tuo Paese dicono che il problema non li riguarda". Sui migranti, invece, "servono regole per non lasciare l'Italia da sola e su questo stiamo cercando di coinvolgere i nostri partner europei". Poi, una stoccata al vetriolo: "Tutti abbiano il buon senso di ricordare a loro stessi chi ci ha portato in questa situazione".

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