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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Italia

Migranti, Conte all'Ue: "Quote di ingresso e centri di redistribuzione tra tutti i paesi"

Il governo Conte porta a Bruxelles il "governo del cambiamento": ecco il testo della proposta italiana per la riforma del trattato di Dublino che regolamenta il diritto d'asilo europeo. Ci sono i centri di protezione in Africa ma anche la responsabilità condivisa sui soccorsi in mare

Centri di accoglienza per la redistribuzione dei flussi migratori, non solo per i rifugiati ma anche dei migranti economici. Questo il nucleo del progetto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha portato a Bruxelles all'incontro con gli altri 16 capi di stato e governo dell'unione europea.

La proposta italiana ha un titolo altisonante: European Multilevel Strategy for Migration. Sei premesse e dieci obiettivi che si promettono di riformare la gestione e la regolazione dei flussi migratori superando il regolamento di Dublino.

Migranti, la proposta italiana all'Ue

Il governo italiano si propone di:

intensificare accordi e rapporti tra Unione europea e Paesi terzi da cui partono o transitano i migranti e investire in progetti.

La proposta italiana cita la Libia e il Niger rivendicanto la riduzione dell'80% degli sbarchi dopo gli accordi stipulati dall'ex ministri Minniti con le autorità africane.

Il governo Lega-5stelle si prefigge di creare "Centri di protezione internazionali dei migranti nei Paesi di transito".

Per valutare richieste di asilo e offrire assistenza giuridica ai migranti, anche al fine di rimpatri volontari. A questo scopo l’Ue deve lavorare con UNHCR e OIM. Perciò è urgente rifinanziare il Trust Fund UE-Africa (che ha attualmente uno scoperto complessivo di 500milioni di euro) che incide anche su contrasto a immigrazione illegale su frontiera Libia-Niger.

Altro obiettivo è il rafforzamento delle frontiere esterne con il sostegno delle missioni Europee (EUNAVFOR MED Sophia e Joint Operation Themis).

Supportando la Guardia Costiera Libica, occorre rafforzare queste iniziative".

Pur considerandolo un obiettivo complesso il Governo italiano punta a superare il trattato di Dublino.

Nato per altri scopi, è ormai insufficiente. Solo il 7% dei migranti sono rifugiati. Senza intervenire adeguatamente rischiamo di perdere la possibilità di adottare uno strumento europeo veramente efficace. Il Sistema Comune Europeo d’Asilo oggi è fondato su un paradosso: i diritti vengono riconosciuti solo se le persone riescono a raggiungere l’Europa, poco importa a che prezzo.

L'Italia lo nomina chiaramente, senza il superamento del criterio di Paese di primo arrivo consentendo la ridestribuzione dei migranti ancor prima che venga presentata la richiesta di asilo è in gioco il trattato di Schengen che permette le frontiere aperte in europa. 

"Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Riaffermare responsabilità-solidarietà come binomio, non come dualismo. È in gioco Schengen".

Tra i punti più controversi nella crisi migratoria è la responsabilità sui soccorsi in mare. Per il governo italiano occorre che sia l'intera Unione Europea a farsene carico "Non può ricadere tutto sui Paesi di primo arrivo"

Superare il concetto di ‘attraversamento illegale’ per le persone soccorse in mare e portate a terra a seguito di Sar. Bisogna scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo. L’obbligo di salvataggio non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti.

Contro la tratta dei migranti vanno ideate azioni comuni contro le organizzazioni criminali.

"L’Unione europea deve contrastare, con iniziative comuni e non affidate solo ai singoli Stati membri, la “tratta di esser umani” e combattere le organizzazioni criminali che alimentano i traffici e le false illusioni dei migranti."

L'Italia chiede che vengano creati centri di redistribuzione in più paesi europei per salvaguardare diritti di chi arriva e evitare problemi di ordine pubblico e sovraffollamento. Un punto che contrasta con la proposta avanzata dal presidente francese Macron solo ieri.

"Non possiamo portare tutti in Italia o Spagna"

Attuando principi precedenti, Secondo l'Italia gli spostamenti intra-europei di rifugiati sarebbero meramente marginali.

Che cosa sono i "movimenti secondari" e perché l'Italia punta i piedi 

Così i movimenti secondari potranno diventare oggetto di intese tecniche tra paesi maggiormente interessati.

L'Italia chiede di ristabilire il criterio delle quote di ingresso, sospeso ormai da tempo.

Ogni Stato stabilisce quote di ingresso dei migranti economici. E’ un principio che va rispettato, ma vanno previste adeguate contromisure finanziare rispetto agli Stati che non si offrono di accogliere rifugiati.

Macron scherza con Conte e poi sbircia nei suoi appunti

Eppure... il piano Conte si evidenzia come una proposta tutt'altro che nuova: il premier a Bruxelles ha portato un piano che "copia" quello di Juncker. E potrebbe rafforzare il "fattore attrazione" per i migranti irregolari. Il fact checking di Europa Today.

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