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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Migranti: al lavoro in 6 mesi dalla richiesta asilo, minori mai in carcere

A Bruxelles trovato un primo accordo per la riforma del trattato di Dublino che sancisce le regole del sistema d'asilo. Mentre l'Aquarius procede il suo viaggio verso Valencia al largo della Sardegna, Conte vedrà Macron e lunedì la cancelliera Merkel

Accordo raggiunto a Bruxelles sulle condizioni di accoglienza per i profughi, uno dei tasselli che compone la riforma del Sistema comune d'asilo.

migranti che fanno richiesta di asilo in un Paese dell'Ue potranno iniziare a lavorare sei mesi dopo la presentazione della domanda (attualmente sono nove), frequentare fin da subito i corsi di lingua, e godere del diritto al servizio sanitario. Lo comunica in una nota il Parlamento Europeo che spiega come l'obiettivo della revisione sia quello di ridurre i movimenti secondari tra gli Stati europei.

Inoltre per i migranti è previsto che possano accedere ai corsi di lingua sin dal primo giorno in cui arrivano in Italia.

Migranti, più tutele per i minori

Tra i vari punti, l'intesa raggiunta esclude il carcere per i minori: la loro detenzione è prevista solo nei casi in cui occorra preservare l'unità familiare, o per motivi di protezione, e comunque mai in prigione.

Inoltre il prontuario di intesa tra l'Eurocamera e il consiglio Europeo prevede che i minori debbano entrare nel sistema scolastico non più tardi di due mesi dal loro arrivo. 

Gli Stati membri inoltre dovranno garantire che ad ogni minore non accompagnato sia assegnato un tutore dal momento in cui mette piede nell'Unione Europea.

Conte vede Macron poi Merkel

Intanto è definitivamente chiuso l'incidente diplomatico che ha visto contrapporsi Italia e Francia. Dopo una lunga telefonata chiarificatrice con il presidente francese Emmanuel Macron, il premier Giuseppe Conte ha confermato l'incontro di Parigi: alle 13.30 è atteso all'Eliseo per un pranzo che metterà definitivamente fine alle offensive dei giorni scorsi.

Mentre l'Aquarius, con il suo carico di migranti, procede il suo viaggio verso Valencia, il presidente del Consiglio volerà prima in Francia e poi a Berlino, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, per chiedere che l'Italia non venga più lasciata sola a gestire l'emergenza migranti.

Puntando i piedi, o quanto meno questo è l'intento affidatogli dell'esecutivo a trazione M5S-Lega, sulla modifica del trattato di Dublino.

Un obiettivo, quello del presidente del Consiglio, difficile da centrare, ma su cui l'esecutivo giallo-verde si gioca la partita decisiva, quella che potrebbe determinarne la sopravvivenza stessa. E che è scritto nero su bianco sul contratto di governo che costituisce il pilastro fondamentale su cui poggia il governo M5S-Lega: "è necessario il superamento del Regolamento di Dublino", si legge nel documento firmato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

E se è vero che sul tavolo di Parigi prima e Berlino poi il capitolo migranti la farà da leone, saranno anche altri i temi da trattare, anche in vista del consiglio europeo del 28 giugno a Bruxelles. "Con Macron - conferma Conte ai cronisti - parleremo di tutto", non sono migranti dunque ma anche "l'unione bancaria, bancaria/monetaria. Con lui, come avvenuto al G7 in Canada, parliamo di tutto".

I migranti arrivati in Italia nel 2018

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