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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Migranti, Germania pronta ai respingimenti unilaterali ai confini: "Decidiamo nel weekend"

Alle otto di sera la Lifeline ha attraccato a La Valletta. Otto Paesi collaboreranno per la gestione dei migranti, all'appello manca la Germania. E il ministro Seehofer alza il tiro

Erano quasi le otto di sera quando la Lifeline ha attraccato al porto di La Valletta, nell'isola di Malta. In mattinata aveva finalmente ricevuto il permesso per entrare in acque maltesi.  Un lungo applauso ha salutato l'attracco della nave Lifeline al molo di La Valletta alle 19,35. Sulla banchina un decina di "patrijotti" maltesi ha esposto uno striscione "Stop Human Trafficking" scandendo la frase "siamo tutti antifascisti".

Otto Paesi Ue collaboreranno per la gestione dei migranti, ma all'appello manca la Germania. Otto Paesi hanno dato l'ok ad accogliere una quota dei migranti a bordo: Belgio, Malta, Italia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Olanda. Berlino invece ha detto "no". E la Germania alza persino il tiro. 

Germania minaccia respingimenti unilaterali

Il ministro tedesco dell'Interno Horst Seehofer ha annunciato che deciderà nel weekend se cominciare a respingere unilateralmente alla frontiera i migranti già registrati in altri paesi. "Vogliamo fare chiarezza entro domenica", ha detto ieri a Berlino, aggiungendo che intende aspettare di poter discutere con la cancelliera Angela Merkel i risultati del vertice europeo.

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La decisione di far partire i respingimenti sfidando la Merkel potrebbe portare alla crisi della coalizione di governo, con la rottura fra l'Unione Cristiano Democratica (Cdu) della cancelliera e il suo ramo bavarese, l'Unione cristiano Sociale (Csu) guidata da Seehofer. Fonti vicine alla cancelliera hanno intanto ridotto le aspettative di una svolta al vertice europeo, sottolineando che la Merkel punterà piuttosto su intese bilaterali con i partner europei.

Lifeline a Malta

Il governo maltese ha sottolineato che sono stati 234 i migranti sbarcati. Tra questi 3 bambini accompagnati dai genitori. A bordo della Lifeline anche un fotografo freelance italiano, Danilo Campailla, 30 anni, originario di Vittoria, nel Ragusano. L'uomo non è stato trattenuto dalle autorità maltesi, così come gli altri 8 membri dell'equipaggio. Il comandante della nave, invece, è stato sottoposto a interrogatorio.

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Oggi consiglio europeo sui migranti

Il Consiglio europeo che comincia oggi pomeriggio a Bruxelles, e a cui parteciperà per la prima volta (se si esclude il "minisummit" informale di domenica scorsa) il primo ministro italiano Giuseppe Conte, sarà dedicato principalmente alla crisi migratoria e alle possibili soluzioni che i leader dell'Ue, divisi su quasi tutto, cercheranno per trovare una linea comune. In questo quadro, l'Italia si presenta con due precise richieste, che chiede di prendere in conto per poter sottoscrivere le conclusionei del Consiglio.

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La prima richiesta è quella di un meccanismo di responsabilità condivisa con altri paesi Ue per quanto riguarda lo sbarco dei migranti salvati in operazioni di ricerca e soccorso in mare. Come nel caso dell'Aquarius, deve essere possibile far sbarcare i migranti soccorsi non solo e sempre in Italia, ma anche in altri Stati membri costieri, e poi dovrebbe essere possibile comunque redistribuirli fra altri paesi Ue per procedere alla loro identificazione e registrazione, e al loro smistamento fra i richiedenti asilo e i migranti economici, dopo l'accertamento di chi rispetta le condizioni per ottenere la protezione internazionale.

Migranti a bordo della Lifeline | Ansa

La rotta del Mediterraneo centrale

La seconda richiesta dell'Italia riguarda invece il finanziamento, da parte dell'Ue e degli Stati membri, dei fondi destinati alle azioni per arginare i flussi sulla rotta del Mediterraneo centrale. Mancano, secondo la Commissione europea, almeno 500 milioni di euro. Se non ottenesse soddisfazione su questo punto, l'Italia minaccia di bloccare il pagamento della seconda "tranche" da 3 miliardi di euro dei fondi Ue per i rifugiati (per lo più siriani) in Turchia, una condizione fondamentale dell'accordo con Ankara che ha permesso di ridurre quasi a zero i flussi lungo la rotta balcanica.

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Il ragionamento su cui si basa la posizione dell'Italia al Consiglio europeo è molto chiaro, una sorta di "do ut des": se si vogliono fermare i "movimenti secondari", ovvero i trasferimenti dei richiedenti asilo in altri Stati membri, diversi da quello di primo arrivo, bisogna cercare di risolvere anche il problema dei "movimenti primari", gli arrivi nell'Ue dei migranti, la cui gestione non deve restare un onere solo dei paesi in prima linea sulle rotte migratorie, e in particolare dell'Italia.

Di Maio e Toninelli esultano 

La redistribuzione in Europa dei migranti sbarcati a Malta è un "concetto importante che abbiamo ottenuto con questo governo". Lo ha detto Luigi Di Maio in una diretta Facebook: "C'è un concetto importante che abbiamo ottenuto con questo governo: quando una nave sbarca in quel Paese non vale più il principio che quel Paese deve sobbarcarsi la responsabilità di tutti quelli che sbarcano. Se vale per Malta non vedo perché non debba valere per l'Italia".

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"Una grande vittoria per l'Italia che può diventare un vittoria per tutta l'Europa, ma solo se prevarrà la solidarietà sugli egoismi. Se accadrà, l`isola potrà essere ricordata come la Ventotene del nuovo secolo". Lo scrive su Twitter il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli (M5s).

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