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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Codice Ong, sfiorata la crisi: Mattarella e Gentiloni "blindano" Minniti

Il rischio che due linee differenti sulla questione del salvataggio in mare dei migranti mettessero a rischio la stabilità stessa del governo italiano si era fatto sempre più concreto nel corso della giornata di ieri: Minniti si era sentito messo all'angolo. Sono dovuti intervenire sia il Colle che il presidente del Consiglio

Il rischio che due linee contrapposte sulla questione del salvataggio in mare dei migranti mettessero a rischio la stabilità stessa del governo italiana si era fatto sempre più concreto nel corso della giornata di ieri: da una parte il ministro dell’Interno, Marco Minniti, che vuole applicare il codice di comportamento per le navi delle Ong per frenare i flussi migratori provenienti dalla Libia. Dall’altra Graziano Delrio, il ministro dei Trasporti, che ha una posizione più sfumata: non vorrebbe chiudere i porti alle navi delle Ong – cosa per altro vietata dal diritto internazionale – e punta a privilegiare i salvataggi.

Minniti si è sentito quasi messo all’angolo dalle critiche piovutegli addosso da importanti esponenti del governo, senza contare la netta presa di posizione del Vaticano a favore delle Ong.

Minniti, intervengono Mattarella e Gentiloni

Sono dovuti intervenire sia il Colle che il presidente del Consiglio per provare a calmare Marco Minniti. Il ministro dell'Interno ha ieri disertato il consiglio dei ministri, dopo le polemiche sulla gestione dei migranti. Un gesto eclatante, quasi una minaccia di dimissioni, che dà la misura di una situazione al limite della rottura e non a caso in serata sia dal Quirinale che da palazzo Chigi sono trapelate manifestazioni di sostegno al titolare degli Interni.

E' toccato prima al Colle dare la propria solidarietà a Minniti facendo trapelare, con una nota ufficiosa e inusuale, il "grande apprezzamento del presidente della Repubblica per l'impegno spiegato in queste settimane dal ministro Minniti, particolarmente riguardo al governo del fenomeno migratorio".

Poco dopo lo stesso fa Paolo Gentiloni, affidando a fonti di palazzo Chigi il compito di far sapere (forse per primo allo stesso Minniti) che "grazie alla azione e al lavoro, in particolare del Viminale, i risultati sul fronte del contrasto del traffico di esseri umani dalla Libia e del fenomeno migratorio cominciano ad arrivare. Frutto dell'impegno di tutto il governo e delle strutture che stanno dando attuazione al codice di condotta per le Ong, voluto dal ministro Minniti, assieme alla cooperazione con la Libia e al contributo della guardia costiera libica".

Iuventa, la nave delle Ong Jugend Rettet sequestrata

Orlando: "Regole per le le Ong"

Le Ong devono accettare delle "regole" ma non si può pretendere che diventino un "braccio dello Stato". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando parlando a 'In onda'. Ha spiegato Orlando: "Non possiamo chiedere alle Ong di essere un braccio d3ello stato italiano. Ma anche loro si devono rendere conto che in questo momento l'Italia si sta facendo carico di uno sforzo straordinario e ha anche diritto a capire come si svolgono le operazioni". Per Orlando "le Ong si devono rimettere a una qualche forma di disciplina", non può valere "un principio anarchico". Le Ong devono rispettare il codice predisposto dal governo italiano, secondo Orlando. "Le navi di Msf devono rispettare il codice. Il codice ha una sua flessibilità, si deve far cambiare idea alle Ong. E si tratta anche di svolgere un'azione di moral suasion". E' "comprensibile la posizione delle Ong", che non vogliono la polizia a bordo, "ma si devono rendere conto che l'Italia è il confine d'Europa... In via eccezionale devono farsi carico di questa incombenza". Le Ong non vanno snaturate ma "avere a bordo la polizia non significa questo...".

Migranti sbarcati dalla Nave Etna nel porto di Salerno | Ansa

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