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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Un miliardo e mezzo per le missioni militari in Africa, votano contro solo LeU e M5s

L'ok della Camera prolunga per il 2018 le missioni internazionali in corso e stabilisce la partecipazione dell'Italia ad altre sei missioni tra cui Libia, Niger, Tunisia, Sahara occidentale e Repubblica Centrafricana. Boom del conto delle spese militari

L'aula della Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza sul documento del Governo che riguarda le missioni italiane all'estero per il 2018, tra cui quella controversa che porterà 470 militari italiani a presidiare i confini settentrionali del Niger. Hanno votato a favore, oltre alle forze di maggioranza, Forza Italia e Fratelli d'Italia. La Lega si è astenuta, mentren Liberi e uguali e Movimento 5 Stelle hanno votato contro.

La deliberazione del Consiglio dei ministri prolunga per il 2018 le missioni internazionali in corso e stabilisce la partecipazione dell'Italia ad altre sei tra cui Libia, Niger, Tunisia, Sahara occidentale e Repubblica Centrafricana.

Attualmente, come sottolineato dai dati del Ministero della Difesa sono 6800 i militari italiani in missione all'estero: di questi il contingente più numeroso è schierato in Iraq (1488), Libano (1127) e Afghanistan (900).

Quanto costeranno le missioni all'estero

Complessivamente - come si legge nel documento del ministero dell'Economia del 28 dicembre scorso - le spese nel 2018 per tutte le missioni all'estero su base annua ammonteranno a 1,5 miliardi di euro in aumento rispetto a 1,4 miliardi del 2017.

"Le missioni in Niger, Tunisia, Libia, oltre a quelle Nato, richiederanno un ammontare su base annua di circa 125 milioni di euro. Considerato che sul Fondo missioni sono stanziati 995,7 milioni di euro a cui si aggiungono i rimborsi Onu già versati e non ancora riassegnati per 17,7 milioni di euro, si ritiene che le risorse disponibili siano sufficienti alla richiesta proroga di nove mesi delle missioni"

Tuttavia, precisa la nota, occorrerà reperire entro il 30 settembre 2018, con un ulteriore apposito provvedimento normativo, ulteriori 491 milioni di euro, "salvo non si decida la riduzione degli oneri connessi alle predette missioni"

Non solo Niger, perché i militari italiani andranno in Africa

Novità nella strategia geopolitica dell'Italia nel 2018: oltre alle consuete missioni in Afghanistan, Libano, Balcani, Somalia, oltre all'appoggio alle missioni Nato in Lettonia e Turchia, il governo ha deciso di inviare i militari nell'Africa settentrionale e nel Sahel. Il motivo è spiegato nella relazione del Governo che ravvisa come la "perdita della dimensione territoriale del sedicente Califfato (Isis o Daesh a seconda della traduzioni ndr) non significa la fine della minaccia". Il timore che gli jihadisti possano dar vita ad un'organizzazione terroristica e criminale di stampo più tradizionale. E da qui l'esigenza di stabilizzare i territori liberati da Isis. E bene ricordare che con 1800 uomini quello italiano è il secondo contingente al mondo impegnato nella guerra all'Isis ma non solo. I nostri militari garantiscono la sicurezza in 20 paesi.

Non ultimo - ravvisa il governo - l'importanza geopolitica dell'Africa, e della sua funzione di filtro e transito di migranti, complice l'instabilità dei governi del Continente. 

La tabella contenuta nell'autorizzazione e proroga missioni internazionali 2018 indica le missioni di cui si propone la prosecuzione nel corso del 2018, con indicazione dei relativi oneri finanziari e personale impiegato.

Dove andranno i militari italiani

Missione in Libia: 34 milioni di spese militari

400 militari in Libia saranno impegnati in un'operazione di sostegno a carattere umanitario, assistenza e supporto sanitario, addestramento delle forze di sicurezza libiche, supporto alla Guardia costiera libica, ricognizioni in territorio libico, ripristino delle infrastrutture funzionali alla capacità libica di controllo del territorio. Il tutto per fornire "assistenza e supporto al Governo di Accordo nazionale libico".

Verranno utilizzati 130 mezzi terrestri, oltre a mezzi navali e aerei nell'ambito dell'operazione 'Mare sicuro'. Nel periodo 1 gennaio - 30 settembre 2018 questa missione potenziata costerà 34,98 milioni di euro.

Missione in Niger: 30 milioni milioni di spese militari

470 militari in Niger saranno impegnati a fornire supporto alla Repubblica nigerina, "nell'ambito di uno sforzo congiunto europeo e statunitense per la stabilizzazione dell'area". L'obiettivo della missione quello di potenziare l'attività di sorveglianza delle frontiere e del territorio e di sviluppo della componente aerea del Niger. L'area geografica di intervento sarà quella di Niger, Mauritania, Nigeria e Benin. Il porto di Cotonou in Benin sarà usato come principale porto di imbarco e sbarco con linee di comunicazione che potranno attraversare Nigeria e Benin.

Verranno utilizzati 130 mezzi terrestri e 2 mezzi aerei. E' prevista una spesa di 30 milioni di euro per il periodo 1 gennaio - 30 settembre 2018. Tuttavia come ha ricordato il ministro Alfano in audizione in Parlamento l'Italia ha già destinato 100 milioni di euro per l'accoglienza dei rifugiati, 50 per il rafforzamento delle frontiere, oltre ai 15 milioni di contributo per l'agenzia per le migranzioni Oim e i 31 milioni per la popolazione nigerina.

Missione in Tunisia: 4 milioni di spese militari

60 militari in Tunisia prenderanno parte alla missione Nato per lo sviluppo di capacità interforze delle Forze Armate tunisine. L'obiettivo della missione quello di sviluppare e rafforzare la capacità di pianificazione e condotta di operazioni interforze, in particolare nelle attività di controllo delle frontiere e di lotta al terrorismo.

Stanziati 4,91 milioni per il periodo 1 gennaio - 30 settembre 2018.

Missione in Sahara Occidentale: 300mila euro

Due militari italiani parteciperanno alla missione Onu (Minurso) nel Sahara occidentale. Spesa programmata di 302mila euro per i primi 9 mesi del 2018. 

Missione in Centrafrica: 324mila euro

Tre militari prenderanno parte alla missione Ue in Repubblica Centrafricana. Il comando della missione ha sede a Bangui e avrà lo scopo di rafforzare le Forze Armate Centrafricane rendendole moderne, efficaci e democraticamente responsabili. Per questa missione sono stati stanziati 324mila euro per i primi 9 mesi del 2018.

Missione Nato: 12 milioni di euro di spese militari

250 militari e 8 aerei parteciperanno al potenziamento dell'Air Policing della Nato. La missione, coordinata dal Comando Aereo di Ramstein in Germania, consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all'integrità dello spazio aereo Nato. Stanziati dal 1 gennaio al 30 settembre 2018 12,58 milioni di euro

Leu: "Minniti e Pinotti rappresentano la banalità del male"

Durissima l'accusa di Liberi e Uguali: "Minniti e Pinotti rappresentano quella che Hannah Arendt chiamerebbe la banalità del male" afferma il deputato di Possibile, Andrea Maestri, esponente della formazione guidata da Pietro Grasso.

"I ministri dell'interno Minniti e della difesa Pinotti ci somministrano l'ultimo atto di una sequela di provvedimenti contra migrantes che confermano una linea politica precisa sui diritti umani: la loro mercificazione e relativizzazione. Sulla missione in Niger dicono che è di mero supporto e addestramento dei militari nigerini e allora perché inviamo ben 130 mezzi terrestri? Per militarizzare il confine con la Libia e bloccare le rotte dei migranti".

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