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Giovedì, 18 Aprile 2024
Esteri

Le sfide della Mogherini, volto nuovo della politica estera europea

Scatta a mezzanotte l'incarico di alto rappresentante per esteri e sicurezza Ue: le aspettative nei suoi confronti sono particolarmente alte

ROMA - E' il giorno di Federica Mogherini. L'ex ministro degli Esteri del governo Renzi entrerà in funzione domani a mezzanotte el suo nuovo ruolo di alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Ue (Pesc), con l'inizio del mandato della nuova Commissione europea di Jean-Claude Juncker, di cui sarà vicepresidente.

Le aspettative nei suoi confronti, a Bruxelles, sono particolarmente alte, per diverse ragioni, come riporta TmNews. Innanzitutto, è chiaro che ci si attende da lei un ruolo molto più attivo, più convinto e politicamente più ambizioso di quello svolto dall'Alto Rappresentante uscente, Catherine Ashton. Da questo punto di vista, Mogherini parte favorita: sarà davvero molto difficile fare peggio della baronessa britannica, che non ha certo brillato negli ultimi cinque anni.

Il nuovo alto rappresentante è un'europeista convinta, non ha alle spalle un governo "euroscettico" che fin dall'inizio ha ostacolato la creazione stessa della figura di questo "ministro degli Esteri europeo", con il Trattato di Lisbona. Al contrario della Ashton, poi, che è stata nominata dopo una breve esperienza (2008-2009) come commissario Ue al Commercio internazionale, e praticamente a digiuno di politica estera, Mogherini ha lavorato per anni sulle questioni internazionali ed è comunque stata ministro degli Esteri nel governo di uno degli Stati membri più grandi dell'Ue, anche se solo per otto mesi. D'altra parte, dopo il suo primo brillante intervento di luglio alla commissione Esteri del Parlamento europeo, a nome della presidenza di turno semestrale italiana dell'Ue, nessuno più ha rivangato le polemiche iniziali sulla sua presunta inesperienza, e nessuno ha più osato rinfacciarle addirittura la giovane età, quando, al termine di un Consiglio Ue a fine agosto, ha ricordato di essere più vecchia del primo ministro Matteo Renzi, e di avere la stessa età di tanti altri capi di governo attuali.

La sua audizione all'Europarlamento da commissario designato, poi, è stata giudicata come una delle migliori fra tutte quelle dei suoi colleghi nella Commissione Juncker. Federica Mogherini può contare anche su un altro vantaggio rispetto a chi l'ha preceduta: il suo "ministero", il Servizio esterno dell'Ue (Eas - External Action Service), formato da funzionari e diplomatici provenienti in parte della Commissione e in parte dagli Stati membri, cinque anni fa non era pronto quando la Ashton entrò in funzione, e ha avuto bisogno di un lungo rodaggio per cominciare a funzionare. Oggi è pronto, e sarà al suo servizio in condizioni di efficienza e con un'esperienza certamente non paragonabili con quelle del suo debutto.

Le principali sfide che il nuovo alto rappresentante dovrà affrontare immediatamente sono la crisi russo-ucraina e quella in Medio Oriente, con l'eterno conflitto israelo-palestinese, e nonché i conflitti in Iraq e Siria con l'emergenza del Califfato islamico, ma anche l'instabilità nella costa Sud del Mediterraneo, in Libia e in Egitto. Una situazione decisamente più positiva e promettente è quella di Tunisia e Marocco, paesi con i quali l'Ue ha tutto l'interesse di svuiluppare rapporti di partenariato molto stretti. Importanti sono anche i rapporti di vicinato con i paesi europei e i Balcani, i rapporti con la Turchia e poi il negoziato sull'accordo sul nucleare iraniano, che comunque fino al 24 novembre sarà ancora condotto dalla Ashton.

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