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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Tensione Monti-Confindustria, il premier: "Le frasi di Squinzi fanno alzare lo spread"

Il premier non digerisce le critiche alla spending review fatte dal numero uno di Confindustria: "Faccia più attenzione"

Il presidente del Consiglio non si aspettava un giudizio così negativo da parte di Giorgio Squinzi, numero uno di Confindustria, in merito ai tagli dell'esecutivo tecnico. Il leader degli industriali aveva mostrato la propria insoddisfazione per l'operato del governo e per il decreto sulla spending review, facendo registrare una storica e inedita convergenza con il segretario Cgil Susanna Camusso.

Mario Monti ha avuto modo di "sfogarsi" con i giornalisti al summit degli economisti di Aix-en-Provence, replicando a distanza alle dichiarazioni di Squinzi. Secondo il premier "dichiarazioni" come quelle rilasciate dal numero uno di Confindustria (Squinzi ha parlato anche di "macelleria sociale") "fanno aumentare lo spread e i tassi d'interesse a carico non solo del debito ma anche delle imprese, e quindi invito, come esponente del governo a non fare danno alle imprese".

"Suggerirei - ha continuato il premier - di fare più attenzione, non tanto per rispetto al governo, che evidentemente non lo merita sulle basi di ciò che viene detto, ma per le imprese". Non solo: secondo Monti, gli spread non scendono perché "non c'è ancora piena credibilità nel mercato nei meccanismi a supporto dell'Eurozona e, forse, nel caso dell'Italia, c'è anche un pò di incertezza su quello che succederà nella governance dell'economia o detto altrimenti nella politica italiana dopo le elezioni".

Per Monti, però, l'impennata dello spread non è solo colpa di Giorgio Squinzi, ma anche delle affermazioni di alcuni Paesi del Nord Europa. "L'aumento degli spread dopo il vertice di Bruxelles - ha detto - è dovuto anche a dichiarazioni che considero inappropriate di autorità di paesi del nord Europa che hanno avuto l'effetto di ridurre la credibilità di decisioni prese a Bruxelles". Il riferimento di Monti è stato, ovviamente, alle esternazioni dei governi di Finlandia e Olanda, che hanno espresso molte riserve sulla politica economica di rilancio decisa a Bruxelles.

Commentando infine la situazione generale dell'Italia, Monti ha ribadito di essere "fortemente impegnato per evitare che l'Italia finisca nei guai. L'Italia ha un alto tasso di debito, ma anche un tasso di risparmio molto elevato. In termini di politica di bilancio corrente, l'Italia è uno dei paesi più vicini al pareggio di bilancio ed è sulla strada per raggiungere un surplus strutturale nel 2013. Per questo - ha concluso - non dobbiamo desumere di aver automaticamente bisogno di firewall più forti o di un meccanismo per limitare lo spread".
 

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