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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tagli per 4,2 miliardi di euro nel 2012. Ma l'aumento dell'Iva non è ancora scongiurato

Per l'applicazione del rapporto sulla 'spending review' nominato commissario Enrico Bondi. Monti: "Errore abolizione Ici". E intanto indiscrezioni vogliono un asse Germania-Italia per approvare fiscal compact e fondo salva Stati

La spesa pubblica nel 2012 sarà ridotta di 4,2 miliardi, che serviranno anche a evitare l'aumento dell'Iva da ottobre. Lo comunica Palazzo Chigi al termine delle 5 ore di seduta del Consiglio dei ministri sulla spending review.

"Nell'attuale situazione economica - afferma la presidenza del Consiglio - il governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l'anno 2012, al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere". "Questo importo - sottolinea il governo - potrebbe servire, per esempio, a evitare l'aumento di due punti dell'Iva previsto per gli ultimi tre mesi del 2012".

Ed è proprio per portare avanti i tagli previsti dalla spending rewiew che è stato deciso di nominare un commissario ad hoc: sarà Enrico Bondi, ex commissario straordinario Parmalat, 'risanatore' di aziende.



Mario Monti, nella conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri, ha sottolineato che "se oggi c'è l'Imu bisogna accettare l'amara verità che per tre anni si è eliminata la tassa senza valutarne le conseguenze. L'Ici non doveva essere abolita in condizioni precarie e quando non si voleva riconoscere che l'Italia non cresceva come il resto della zona euro". "Oggi lo hanno tutti scoperto, compresi i responsabili delle mancate decisioni di allora. Se all'Imu si preferisce la patrimoniale, il governo è pronto a valutare".



Monti ha poi espresso "sdegno" per la sciopero fiscale indetto dalla Lega: "Chi ha governato, governa e intende proporsi per governare non può giustificare l'evasione fiscale o istigare a non pagare le tasse o a istituire personali e arbitrarie compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato. Altri sono i modi in cui in un Paese serio si risolvono problemi seri, come quelli che ha l'Italia oggi, ereditati da decenni di politiche spesso non serie", perchè "ci sono responsabilità del passato che sono causa dell'attuale pressione fiscale".

Intanto tiene banco la notizia che vuole a buon punto una sorta di 'trattativa segreta' tra Merkel e Monti. Il senso di tutto può essere riassunto in un unico punto: "Un'Italia più tedesca sul rigore, una Germania più italiana sulla crescita". E' Repubblica a dar conto del piano su rigore e crescita che l'Italia starebbe per stringere con la Germania, scalzando, tra l'altro, il partner finora privilegiato: la Francia dove la sfida in corso tra Sarkozy e Hollande non pare deporre a favore del primo.


Fiscal Compact e fondo Salva Stati - I due parlamenti sarebbero pronti a lavorare all'unisono e approvare contemporaneamente il fiscal compact e il fondo salva Stati "con la stessa maggioranza larga di unità nazionale. Con Mario Monti e Angela Merkel riuniti insieme ad assistere all'evento, incorniciato da una dichiarazione solenne sul comune destino europeo". Registi della trattativa, oltre al premier, il ministro Enzo Moavero (Affari Europei) e il viceministro Vittorio Grilli (Economia).



"Nel progetto - spiega ancora l'articolo - una delegazione di deputati tedeschi dovrebbe seguire i lavori di ratifica italiani mentre analoga missione di onorevoli e senatori sarà inviata al Bundestag. Allo stesso modo il ministro Schaueuble verrà in audizione davanti alla commissione esteri del Senato. E Moavero e Grilli prenderanno lo stesso giorno il biglietto per Berlino fino alla prevista ratifica 'prima dell'estate". A suffragare il tutto ci pensa il ministro Moavero: "Le cose si stanno muovendo nella direzione giusta - dice - non c'è più soltanto il rigore cieco e l'Italia è pienamente coinvolta, per la prima volta da anni, in questi processi".

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