E' morto Giovanni Conso, presidente emerito della Corte Costituzionale
Nelle prossime ore la camera ardente presso il palazzo della Consulta. E' stato ministro di Grazia e Giustizia nel governo Amato I e del governo Ciampi. Aveva 93 anni
ROMA - E' morto nella notte, Giovanni Conso, presidente emerito della Corte Costituzionale. Nelle prossime ore sarà allestita la camera ardente presso il palazzo della Consulta, mentre i funerali si svolgeranno nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.
CHI ERA - Nato a Torino il 23 marzo 1922, Conso è stato presidente della Corte tra l'ottobre del 1990 e il febbraio del 1991. Tra il 1993 e il 1994 è stato anche ministro di Grazia e Giustizia nel governo Amato I e nel governo Ciampi.
CORTE COSTITUZIONALE - Nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini il 25 gennaio 1982, giura il 3 febbraio 1982. È eletto presidente della Corte costituzionale il 18 ottobre 1990, esercitando le funzioni dal 23 ottobre 1990. Cessa dalla carica per scadenza del mandato il 3 febbraio 1991.
CARRIERA POLITICA - Candidato ufficiale del Pds al quattordicesimo scrutinio delle elezioni per il presidente della Repubblica del 1992. È Ministro di grazia e giustizia dal 12 febbraio 1993 al 9 maggio 1994, come espressione dell'area cattolica ma senza appartenere ad alcun partito politico. È nominato nel governo Amato I al posto di Claudio Martelli, dimissionario, e riconfermato nel successivo governo Ciampi.
PROCESSO AD ANDREOTTI - Durante il suo mandato come Guardasigilli, nel marzo del 1993, si aprì a Palermo l'indagine giudiziaria per associazione mafiosa nei confronti di Giulio Andreotti, eminente politico democristiano, sempre al potere dai tempi dell'Assemblea costituente e più volte Presidente del Consiglio dei Ministri, sino all'anno precedente. Il processo ebbe enorme risonanza mediatica e da molti osservatori fu interpretato come un giudizio nei confronti dell'intera classe politica italiana e del sistema di potere democristiano.