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Giovedì, 28 Marzo 2024

In giro per Milano spuntano tanti "baby-Salvini": la nuova opera di Cristina Donati Meyer

"Ci piacerebbero dei politici che lavorano per risolvere i problemi del Paese e della povera gente, francamente di cosa mangiano e di quanto sono simpatici e sarcastici, non ce ne importa granché", scrive l'artista

Tanti 'baby-Salvini' sono apparsi sui muri in punti strategici della città di Milano: colpisce ancora la street artist e attivista Cristina Donati Meyer e questa volta lo fa con un’opera che raffigura un bambino con il volto del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. In un post sul suo profilo Facebook, l’artista ha spiegato:

"L’opera intende additare l’abuso dei (a) Social da parte della politica e del Ministro degli Interni in particolare, il quale ad ogni ora twitta e posta su ogni argomento e sui propri pasti, mentre 100 persone stanno annegando nel Mediterraneo, tra Italia e Libia e mentre 5 milioni di italiani fanno la fame. L’opera, esposta in più edizioni in diversi luoghi di Milano, rappresenta un Matteo Salvini nei panni, anzi nel pannolino, di un bimbo grassoccio con smartphone in mano (sullo schermo del quale appare la scritta “Hate”) e sul braccino tatuati l’uccellino di Twitter e la “f” di Facebook. Uno sei 'Selfini' è apparso sui muri gialli della 'Museo del fumetto' in Viale Campania, 12 uno in piazza San Babila, uno sul Naviglio Grande in Ticinese, uno a Brera".

"Certo Salvini non è l’unico tra i politici ad abusare dei Social, tuttavia, oggi rappresenta l’emblema dell’apparire contro l’essere e del proclamare contro il fare. Ogni giorno il Ministro ci delizia con le sue merende e scorpacciate, anche durante un terremoto, un attentato o mentre 100 persone stanno affogando nel Mediterraneo a poche miglia da noi. E’ una concezione della politica infantile (da qui il bimbo), che contrasta con il ruolo di chi dovrebbe risolvere i problemi, anziché stare attaccato ai Social h 24. Salvini-Selfini, nelle ultime ore, ha twittato anche su un cittadino morto a seguito di un arresto, giustificando gli abusi delle forze di polizia e irridendo alle vittime della violenza istituzionale di questi anni, da Cucchi ad Aldovrandi, affermando “Cosa avrebbero dovuto fare i poliziotti, offrirgli brioche e cappuccino? Ci piacerebbero dei politici che lavorano per risolvere i problemi del Paese e della povera gente, francamente di cosa mangiano e di quanto sono simpatici e sarcastici, non ce ne importa granché".

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