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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Se i no-vax sbarcano anche alla Camera

Lo stesso Movimento 5 stelle prende le distanze dall'iniziativa della sua deputata Sara Cunial, che ha organizzato alla Camera (in sala stampa) la conferenza di un'associazione no-vax. E ci sono polemiche anche su un altro convegno in programma a Roma

Un evento no vax alla Camera (o meglio, nella sala stampa della Camera dei deputati) promosso da una deputata del Movimento 5 stelle? La notizia è così grossa che si deve mettere in moto la macchina comunicativa pentastellata per placare gli animi:  "Prendiamo le distanze dall'iniziativa della deputata Sara Cunial, nell'organizzare una conferenza stampa alla Camera dell'associazione vicina ai no-vax Corvelva. Cunial ha prenotato la sala in completa autonomia e a titolo personale, senza informare il M5s, che sulle politiche vaccinali ha già avuto modo di chiarire la sua posizione. Abbiamo infatti detto più volte che il M5s è favorevole alle vaccinazioni e chi, al suo interno, mette in dubbio il valore della scienza, non rispecchia il comune sentire". Lo dichiara Francesco D'Uva, capogruppo M5S alla Camera.

Vaccini: alla Camera convegno no-vax

Il convegno è promosso dall'associazione Corvelva, il Coordinamento Regionale Veneto per la libertà delle vaccinazioni, che presenterà "analisi quali-quantitative su specifici vaccini utilizzati sul territorio italiano e proposti dal Ssn, commissionate dall’associazione a professionisti del settore per dare seguito agli approfondimenti sollecitati nel report conclusivo della Commissione parlamentare d’Inchiesta 'Uranio impoverito', al fine di controllare la conformità alla scheda tecnica nonché la presenza di componenti non dosati, e di cui non è stato dato conto".  I no vax (stra)parlano di "clima caratterizzato dalla mancanza di dialogo tra istituzioni e cittadini, dimostrato in questi ultimi due anni dal tema cruciale della libertà di scelta vaccinale con la riduzione del dibattito su diritti costituzionalmente garantiti". 

Chi è Sara Cunial, deputata del Movimento 5 stelle

Sara Cunial  in campagna elettorale nel 2018 era stata sospesa per aver definito i vaccini un 'genocidio' e poi riammessa nelle liste del movimento. La deputata veneta all'epoca parlava della possibilità di fornire vaccini gratis ai bambini come “genocidio gratuito”: “Ricorda molto la politica di alcuni anni fa che prevedeva l’eutanasia di massa che doveva portare ad una rigenerazione genetica. In primo luogo doveva investire neonati e bambini malformati e portatori di gravi handicap fisici e mentali, successivamente gli adulti». Poi riprende: «I reali contorni dell’operazione furono mantenuti strettamente riservati e segreti con la complicità di medici e personale sanitario le case di cura vennero riadattate con impianti per inalazioni di gas tossici e forni crematori per smaltire cadaveri ed impedire eventuali ricerche sulle cause della morte da parte delle famiglie dei malati. Anche allora il servizio fu reso completamente gratuito”, aveva addirittura scritto su Facebook. Vere e proprie credenze anti-scientifiche: poi aveva fatto retromarcia ed era stata eletta.

"In riferimento alla conferenza stampa sull'obbligo vaccinale convocata per giovedì 24, su richiesta della deputata Sara Cunial, precisiamo che questo evento non si svolgerà in una sala di rappresentanza della Camera ma all'interno della sala stampa". Si legge in una nota dell'Ufficio stampa della Camera dei deputati. "L'uso della sala per le conferenze stampa di Montecitorio viene concesso secondo disponibilità sulla base della semplice richiesta dei singoli parlamentari. Né gli Uffici della Camera né la Presidenza possono esprimere valutazioni sul merito della conferenza medesima, che rimane pienamente nella responsabilità del parlamentare che la organizza".

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Anzaldi (Pd): "Gravissimo"

"E' gravissimo che la Camera dei Deputati diventi teatro di una conferenza stampa di un'associazione contro i vaccini come il Corvelva. Chi ha dato l'autorizzazione? Perché la sede istituzionale del Parlamento viene utilizzata per un evento del genere? Che c'entra il Corvelva con il Parlamento? Il presidente Fico intervenga al più presto, blocchi questa vergogna prima che ai cittadini arrivi un messaggio sbagliato e fuorviante proprio da una sede ufficiale su una questione che riguarda la salute di tutti, in particolare dei più deboli". Lo scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

"Il Corvelva, comitato contro l'obbligo vaccinale, ha convocato - prosegue Anzaldi - una conferenza stampa per giovedì 24 gennaio presso la Camera dei Deputati, a quanto pare su richiesta della deputata M5s Sara Cunial, che in campagna elettorale era stata sospesa per aver definito i vaccini un 'genocidio' e poi riammessa. Ora la deputata Cunial, premiata dal Movimento 5 stelle con seggio blindato per la sua propaganda anti vaccini, porta i no-vax addirittura in Parlamento. La Camera non può diventare palcoscenico della propaganda contro i vaccini: la salute dei bambini, a partire dagli immunodepressi, viene prima della politica da strapazzo. Il presidente Fico non si presti a indebolire uno strumento scientifico fondamentale per la salute di tutti e faccia suo il messaggio pronunciato alcuni mesi fa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: 'Non possiamo accettare che nel ventunesimo secolo, nella società globale della tecnologia e dell'informatica, acquistino credito credenze anti-scientifiche e che queste credenze ostacolino indispensabili azioni preventive come le vaccinazioni, finalizzate a sradicare o a impedire il ritorno di malattie pericolose'".

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Vaccini, polemiche anche su altro convegno: "Semina scetticismo"

A circa un anno di distanza da un primo evento analogo, l'Ordine nazionale dei biologi (Onb) promuove venerdì a Roma il convegno 'Vaccinare in Sicurezza'. L'evento, "che si propone come un'opportunità per l'informazione consapevole, appare in realtà come un reiterato tentativo di seminare scetticismo e allarmismo nei confronti della pratica vaccinale. Le argomentazioni portate in presentazione del convegno insinuano, infatti, dubbi sostanziali, presentando la 'vaccine hesitancy' quale pratica che dovrebbe essere adottata su larga scala per difendere la popolazione da eventuali effetti nefasti, e per dare voce ad una parte di ricercatori che, supposte vittime di una informazione medica unilaterale, non riuscirebbe a comunicare i propri dubbi sulla pratica vaccinale". Lo denuncia in una nota la Federazione italiana scienze della vita (Fisv).

"A rinforzare questa impostazione, tra gli oratori invitati al convegno spiccano alcune personalità che si sono distinte in passato per approcci molto critici, ma non accettabili dal punto di vista puramente scientifico, nei confronti dei vaccini (per esempio Theresa Deisher)", prosegue la Fisv che su impulso della Società italiana di Biochimica e Biologia Molecolare (Sib), che figura tra le società scientifiche federate in Fisv, a fronte di questa iniziativa dell'Onb, "ribadisce con la massima fermezza, a nome della comunità scientifica che essa rappresenta, che: la vaccinazione costituisce l'approccio farmacologico caratterizzato dal principale effetto salva-vita nella storia dell'umanità; i vaccini sono prodotti e somministrati in condizioni di vigilanza e sicurezza garantite dalle frontiere della ricerca farmacologica e medica moderne, tenendo anche e ovviamente conto di particolari situazioni personali particolari prima della loro somministrazione; i vaccini salvano ogni anno la vita di milioni di persone e hanno un impatto sociale importantissimo in tutto il mondo, e non solo nei paesi meno avanzati".

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Inoltre, prosegue la Fisv, "l'efficacia dei vaccini nel contenimento delle epidemie dipende non solo dalla qualità del prodotto (come per qualsiasi farmaco certificato), ma anche dalle forme di somministrazione alla popolazione. È noto, infatti, che una efficace protezione globale contro un dato patogeno si ottiene solo raggiungendo una copertura vaccinale prossima al 95% degli individui, per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge". L'adesione alle campagne vaccinali è pertanto "un dovere sociale, soprattutto nei confronti di quelle minoranze della popolazione (neonati, immuno-depressi etc.) che, per motivi diversi, sono a maggior rischio di infezioni", suggerisce la Fisv. "In un'epoca in cui i picchi epidemici viaggiano velocemente attraverso l'economia globale, lasciare la popolazione 'impreparata' dal punto di vista immunitario è un'enorme responsabilità di chi amministra un Paese".

Vaccinazione nelle Asl italiane (foto Ansa)

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