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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Legittima difesa, Lega e M5s vanno a braccetto: ma l'emergenza non esiste

Nessun emendamento di maggioranza al disegno di legge che autorizza a reagire "armi in pugno" all'interno del proprio domicilio. Sarà legge. Ma l'emergenza insicurezza non esiste: i casi giunti in dibattimento per eccesso colposo di legittima difesa sono pochissimi

Nessun ostacolo da parte del Movimento 5 stelle, e strada più che spianata per la nuova legge sulla legittima difesa. Passerà la linea della Lega. Infatti nessun emendamento al disegno di legge è stato presentato dal M55, i due alleati di governo hanno trovato una quadra sul provvedimento. Ci saranno solo una ottantina di proposte di modifiche presentate dalle opposizioni, ma la maggioranza sul testo tiene. I veti dei pentastellati non ci sono, il dissenso (di cui da tempo si vociferava, con alcuni parlamentari pentastellati a dir poco titubanti) nemmeno.

Ora il testo è all'esame della commissione Giustizia della Camera e dovrebbe essere approvato entro febbraio. La difesa sarà "sempre" legittima qualora ci si trovi "in uno stato di grave turbamento". Non sarà ovviamente "legittimo" sparare contro un rapinatore senza poi subire alcuna conseguenza giudiziaria. Ma su un tema caldo e caro a Salvini, il M5s vuole evitare uno scontro che in campagna elettorale il Carroccio potrebbe cavalcare a suo favore. Non c'è campagna elettorale, nelle recente storia italiana, in cui il tema sicurezza non sia stato centrale per spostare voti, nonostante i numeri dicano che furti, omicidi e rapine siano in calo da tempo.

Legittima difesa, cosa cambierà con la nuova legge

Il testo approvato al Senato il 24 ottobre garantisce una difesa "sempre" legittima qualora ci si trovi "in uno stato di grave turbamento" di fronte a un ladro e al solo sospetto che egli sia armato. Se la legge passerà, sarà “sempre in stato di legittima difesa” chi, all’interno del domicilio e nei luoghi ad esso equiparati, respinge l’intrusione da parte di una o più persone “posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica”. Al domicilio è equiparato ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale. Poi non sarà necessario che il ladro abbia un'arma in mano, ma sarà sufficiente la sola minaccia di utilizzo di un'arma (che non dovrà essere necessariamente rivolta alla persona). Si esclude inoltre dalla sospensione condizionale della pena chi si è reso responsabile di furto in appartamento se prima non risarcisce la vittima. Dovrebbero poi essere inasprite le pene per la violazione di domicilio, il furto e la rapina. Si innalza a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio, fino a un massimo di sei e sette anni di carcere per il furto in abitazione e scippo. Fino a sette invece gli anni di carcere massimi per le rapine.

Totale assenza di dissenso tra Lega e M5s

Passa quindi la linea Molteni, deputato considerato un "fedelissimo" di Matteo Salvini, secondo cui in una situazione di "grave turbamento", come ad esempio quella di avvertire la presenza di un ladro in casa, che può attentare alla vita dei propri familiari e ai propri beni, non ci può essere il tempo per "pensare", per valutare l'esistenza di armi e quindi l'opportunità o meno di una reazione armata. Ma il dato politico più rilevante da registrare è  la totale assenza di un dissenso tra Lega e M5s. La legge otterrà il via libera dell'aula, nonostante la magistratura abbia avvertito dei rischi. Armando Spataro, ex procuratore di Torino, parla di "legge aberrante". Pier Camillo Davigo ipotizza che la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo potrebbe bloccare la legge, perché non rispetterebbe la proporzione tra offesa e difesa: detto in altre parole, non si spara alle spalle. Ma se ne parlerà più avanti. Nella lunga campagna elettorale verso le elezioni europee, i due partiti di governo su questo tema (di facile presa sull'opinione pubblica) procedono a braccetto, senza polemiche né punti di vista diversi all'interno dell'esecutivo. Le mediazioni tra Salvini e Di Maio sono in corso ma solo su altri terreni, su altre leggi. 

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"Ma avere un'arma in casa è molto pericoloso"

Ed è sorprendente, in fondo. Perché il tema sicurezza è cavalcato dalla Lega, ma i numeri dicono che omicidi, rapine e furti in Italia sono in calo da anni. Quanto incide la percezione di insicurezza su cui "giocano" pericolosamente alcune forze politiche? "Diverse persone - diceva qualche mese fa a Today.it Giorgio Beretta, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni, e ricercatore dell'Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia - pensano di risolvere quello che percepiscono come un problema che riguarda la loro sicurezza facendo ricorso alle armi. Di fatto è un palliativo e anzi il possesso di un’arma può essere controproducente per la propria sicurezza: anche nell’eventualità di doverla impugnare per fronteggiare un ladro armato, il rischio di soccombere aumenta invece di diminuire e quello che nelle intenzioni del malfattore era un mero furto o una rapina può trasformarsi in un attimo in un omicidio. Occorrerebbe invece analizzare i motivi dell’insicurezza e quanto vi sia di reale e di socialmente indotto. Ma soprattutto è fondamentale il ruolo dell’informazione e ancor più della discussione politica che non dovrebbe mai cavalcare le paure e men che meno fomentarle al solo scopo di accrescere il proprio consenso".

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L'emergenza insicurezza non esiste (numeri alla mano)

La realtà dei fatti dice che l'attenzione che il mondo della politica e dei media riserva al tema della legittima difesa è sproporzionato: nei tribunali quel reato praticamente non esiste, i casi dibattuti ogni anno sono pochissimi, si contano davvero sulle dita di una mano. La percezione di insicurezza non si spiega con i numeri: in base ai dati diffusi dal Servizio studi del Senato, i casi giunti in dibattimento per eccesso colposo di legittima difesa sono stati appena cinque in quattro anni (dal 2013 al 2016): non un'emergenza per la sicurezza in Italia, poco ma sicuro. Inoltre, se una conseguenza della nuova legge sarà un maggior numero di armi "in circolazione", ciò non si tradurrà in maggiore sicurezza (lo dimostrano le statistiche di altri paesi). Le armi in casa producono insicurezza e statisticamente un incremento di episodi di violenza.

In tanti sono rimasti colpiti dalla testimonianza toccante di Luca Di Bartolomei, figlio del grande Agostino,che si suicidò con la pistola comprata per difendere la famiglia. Qualche mese fa è voluto intervenitre nel dibattito sulla legittima difesa e sulle armi postando su twitter la foto di una "Smith& Wesson 38 special uguale a quella che aveva Agostino". "Quando la comprò negli anni 70 lo fece perché credeva che avrebbe così reso più sicuro la sua famiglia". "Al 41% degli italiani che oggi vorrebbe acquistare un'arma più semplicemente per sentirsi più protetto vorrei raccontare - dati e studi alla mano - di come più pistole in giro significheranno solo più morti, più suicidi, più incidenti. Pensate ai vostri figli e ed ai vostri nipoti. Una pistola non produce alcuna sicurezza. Credetemi". 

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