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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Coronavirus, inasprite le sanzioni per chi non rispetta le misure anti-contagio

Chi trasgredirà le misure di contenimento rischia una multa fino a 3mila euro. Lo si legge in un nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri. "Le Regioni potranno inasprire o modulare le misure secondo l'andamento dell'epidemia"

Il Consiglio dei ministri si è riunito a Palazzo Chigi per il via libera al nuovo decreto coronavirus che impone una nuova stretta per il contenimento dell'epidemia di Covid-19. Il nuovo atto, oltre a riordinare le precedenti normative, inasprisce le multe per chi viola le regole. Inoltre consente ai presidenti delle Regioni l'adozione di misure più restrittive in virtù dell'andamento dell'epidemia. 

Coronavirus, il nuovo decreto del Governo

Il nuovo decreto legge riordina la disciplina dei provvedimenti adottati in fase emergenziale. "Con i Dpcm - ha spiegato Conte - abbiamo uno strumento flessibile che ci consente di dosare le misure di contenimento e di prevenzione tenendo conto dell'andamento epidemiologico dei coronavirus".

Come si legge nel nuovo decreto approvato dal Governo inoltre saranno inasprite le multe per i 'furbetti' che aggirano le regole:

  • sono previste multe più salate, da 400 a 3mila euro in sostituzione dell'ammenda di 206 euro prevista finora per i trasgressori del divieto agli spostamenti;
  • non è previsto il fermo amministrativo dei veicoli nel caso di violazione delle regole;
  • i presidenti delle Regioni potranno adottare misure più restrittive;
  • già da ieri è già stato deliberato il via libera all'uso di droni per i controlli delle forze dell'ordine
  • Nei casi di mancato rispetto delle misure previste per pubblici esercizi o attività produttive o commerciali, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.
  • La violazione intenzionale del divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte a quarantena perché risultate positive al virus è punita con la pena di cui all'articolo 452, primo comma, n. 2, del codice penale (reclusione da uno a cinque anni).

Il decreto prevede che, al fine di contenere e contrastare i rischi sanitari e il diffondersi del contagio, possano essere adottate, su specifiche parti del territorio nazionale o sulla totalità di esso, per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al termine dello stato di emergenza, fissato al 31 luglio 2020 dalla delibera assunta dal Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, una o più tra le misure previste dal decreto stesso. L’applicazione delle misure potrà essere modulata in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del predetto virus, una o più tra le misure previste dal decreto stesso, secondo criteri di adeguatezza specifica e principi di proporzionalità al rischio effettivamente presente.

Tra le misure adottabili rientrano:

  • la limitazione della circolazione delle persone, il divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione per i soggetti in quarantena perché contagiati e la quarantena precauzionale per le persone che hanno avuto contatti stretti con soggetti contagiati;
  • la sospensione dell’attività, la limitazione dell’ingresso o la chiusura di strutture e spazi aperti al pubblico quali luoghi destinati al culto, musei, cinema, teatri, palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, impianti sportivi, sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, parchi, aree gioco, strade urbane;
  • la limitazione, la sospensione o il divieto di svolgere attività ludiche, ricreative, sportive e motorie all’aperto o in luoghi aperti al pubblico, riunioni, assembramenti, congressi, manifestazioni, iniziative o eventi di qualsiasi natura;
  • la sospensione delle cerimonie civili e religiose e la limitazione o la sospensione di eventi e competizioni sportive, anche se privati, nonché di disciplinare le modalità di svolgimento degli allenamenti sportivi all’interno degli stessi luoghi;
  • la possibilità di disporre o di affidare alle competenti autorità statali e regionali la riduzione, la sospensione o la soppressione dei servizi di trasporto di persone e di merci o del trasporto pubblico locale;
  • la sospensione o la chiusura dei servizi educativi per l’infanzia, delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni di formazione superiore;
  • la limitazione o la sospensione delle attività delle amministrazioni pubbliche, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • la limitazione, la sospensione o la chiusura delle attività di somministrazione o consumo sul posto di bevande e alimenti, delle fiere, dei mercati e delle attività di e di quelle di vendita al dettaglio, garantendo in ogni caso un’adeguata reperibilità dei generi alimentari e di prima necessità da espletare con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone;
  • la limitazione o la sospensione di ogni altra attività d’impresa o di attività professionali e di lavoro autonomo;
  • la possibilità di applicare la modalità di lavoro agile a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in deroga alla disciplina vigente;
  • l’obbligo che le attività consentite si svolgano previa assunzione di misure idonee a evitare assembramenti di persone, di garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e, per i servizi di pubblica necessità, laddove non sia possibile rispettare tale distanza interpersonale, previsione di protocolli di sicurezza anti-contagio, con adozione di strumenti di protezione individuale.

Le misure di contenimento prorogabili fino al 31 luglio

Come spiegato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte il termine del 31 luglio non è la data di termine delle misure restrittive: "Confidiamo di toglierle molto prima". Quella del 31 luglio è la data già prevista dalla decretazione dello stato di emergenza come da dpcm dello scorso 31 gennaio.

"Lasciamo che i presidenti delle regioni possano adottare nell'ambito delle loro competenze anche provvedimenti più restrittivi, più severi e ovviamente però rimane la funzione di coordinamento, di omogeneità che viene assicurata a tutto il territorio nazionale dai nostri interventi".

In merito ai tempi per la fine delle misure di restrittive resta quindi attualmente il 3 aprile l'orizzonte degli eventi per l'Italia (benché sia probabile una revoca), ma ad esempio in Francia la commissione scientifica ha chiesto una interdizione della riapertura delle attività fino alla fine di Aprile. 

Sciopero benzinai, intimata la revoca dello stop

In merito allo sciopero dei benzinai annunciato in queste ore il premier ha spiegato che sarà assicurata la fornitura di carburante. "La filiera alimentare sarà assolutamente garantita - ha detto Conte - e posso garantire che sarà assicurato il rifornimento di carburante".

"Sono convinto che non arriveremo alla precettazione perché ho visto nel mondo sindacale un senso di responsabilità"

Contestualmente il Garante degli scioperi ha intimato la revoca dello stop. Il ministro De Micheli emetterà un'ordinanza per regolare l'orario delle stazioni di servizio.

Come si legge nella bozza del decreto le misure per il contenimento del Covid-19 decise dal governo (dal divieto di lasciare la propria abitazione perché in quarantena, alla chiusura di ville e giardini) potranno essere adottate dalle Regioni per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 "e con possibilità di modularne l'applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l'andamento epidemiologico del predetto virus".

"Le Regioni, in relazione a specifiche situazioni di aggravamento ovvero di attenuazione del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre ovvero sospendere, limitatamente a detti ambiti territoriali, l'applicazione di una o più delle misure"

Come si legge nel testo le Regioni potranno limitare o inasprire le misure di contenimento. Tali misure dovranno essere confermate dal Governo se saranno applicate su più della metà del territorio regionale o su metà della popolazione residente. Anche i sindaci potranno introdurre o sospendere l'applicazione di una o più misure. 

Tra le nuove misure al vaglio la possibilità ai prefetti di utilizzare le forze armate.

Coronavirus, le ultime notizie

Intanto prosegue la discussione con i sindacati per trovare una quadra alle richieste di Cgil,Cisl e Uil per rendere più stringente l'elenco delle attività industriali lasciate aperte dall'ultimo Dpcm.

A livello europeo è ormai di fatto sospesa Schengen. Il portavoce della Commissione Adalbert Jahnz, ha spiegato che dopo Austria, Ungheria e Repubblica Ceca, anche la Svizzera, Danimarca, Polonia, Lituania, Germania, Estonia, Norvegia, Portogallo, Spagna, Finlandia e più recentemente il Belgio hanno notificato alla Commissione Europea l'introduzione di controlli di frontiera straordinari ai confini interni a causa della Covid-19.

Coronavirus, la circolare del Viminale: nuova stretta agli spostamenti

Secondo gli ultimi dati globali diffusi dalla John Hopkins University, sono ormai più di 400mila i casi di contagio da Covid-19 nel mondo, mentre i morti arrivano a 18.227. Con 600 morti e quasi 50mila contagi, gli Stati Uniti sono il terzo paese maggiormente colpito dall'epidemia dopo Cina e Italia.

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