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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Il bivio di Di Maio: qualsiasi scelta spaccherà i 5 stelle

Il premier Conte si tira fuori: "Con la Lega stagione chiusa" e nel M5s non si escludono possibili addii nel caso si opti per un ritorno con Salvini. Tuttavia molti big non si fidano di Zingaretti e spingono per le elezioni. O quantomeno che si voti su Rousseau

Conte bis col Pd, o riaprire alla Lega accettando la concessione di Palazzo Chigi a Di Maio. Sono i 5 stelle a dare le carte nella partita per la formazione del nuovo governo. Una partita che tuttavia rischia di logorare ancora di più un Movimento in cui esplodono le tensioni tra le correnti. 

Alcuni big pentastellati come il senatore Gianluigi Paragone e Max Bugani auspicano pubblicamente una ricucitura con gli (ex) alleati di governo, ma di riaprire la parentesi Carroccio gli eletti più vicini al presidente della Camera Roberto Fico non hanno alcuna voglia. 

La bufera la scatena il senatore Paragone che intervenendo alla Berghem Fest della Lega ha detto: "No al Pd, si voti o si torni con la Lega". Concetto ribadito poi al CorSera. Il vespaio di polemiche si è presto sollevato dall'area ortodossa del Movimento. 

"I vari Bugani, Paragone potrebbero fare silenzio e rispettare il lavoro che sta facendo Di Maio in questa fase così delicata. Il mandato dell'assemblea è chiaro, rassegnatevi", twitta Giuseppe Brescia, incassando il placet, tra gli altri, di Luigi Gallo, Roberta Lombardi e Paolo Lattanzio.

E nel corpaccione parlamentare più di 'sinistra' non si escludono possibili addii nel caso in cui il M5S dovesse optare per un ritorno tra le braccia di Matteo Salvini chiudendo definitivamente ai dem.

Nuovo governo, ultime notizie

Nel frammentato mosaico pentastellato non manca nemmeno chi guarda alle urne come epilogo più plausibile: "Se il Pd rifiuta davvero Conte per noi è finita e si vota", spiega Stefano Buffagni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari regionali e autonomie, e uomo ombra di Di Maio.

Intanto, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti vicine al mondo Rousseau, negli ultimi giorni sarebbe montato il pressing nei confronti di Davide Casaleggio, al quale alcuni degli eletti più favorevoli all'accordo col Pd avrebbero chiesto di 'scendere in campo' per interloquire direttamente con Zingaretti e ragionare su nomi 'di livello'.

Resta sullo sfondo l'ipotesi - caldeggiata da Paragone - di mettere ai voti sulla piattaforma Rousseau l'intesa col Partito democratico come accaduto l'anno scorso con la Lega. Ma a deciderlo dovrà essere "il capo politico".

Governo, Conte: "Fasi delicate per presente e futuro"

Intanto il presidente del consiglio Giusppe Conte si trova a Biarritz, in Francia, dove partecipa al G7 con i principali leader mondiali. Intervistato dai cronisti ha ribadito la sua totale chiusura in merito alla Lega spiegando come si tratti di una stagione politica conclusa.

È la prima uscita pubblica dopo l'intervento in Senato e la presentazione delle dimissioni al Quirinale: "Sono fasi delicate per il presente e il futuro della nostra Nazione - scrive in un post su Facebook - non possono farci distogliere lo sguardo dalle grandi sfide globali che inevitabilmente si riflettono anche sul nostro Paese".

Conte cita anche alcuni temi tra cui gli incendi in Amazzonia e la lotta ai cambiamenti climatici. Temi che sono stati elencati anche dai Di Maio a Zingaretti e che il premier rivendica di aver fatto proprio "in tutte le sedi internazionali, e di cui discuteremo anche nelle prossime ore al G7".

E proprio da questa prospettiva le discussioni della politica italiana diventano "cose piccole" per dirla come l'astronauta Paolo Nespoli. 

"Dalla giusta distanza si possono osservare meglio le cose, dallo spazio ancora di più; si può capire per esempio che "le cose piccoline" su cui discutono i politici italiani sono molto meno importanti delle grandi questioni che il mondo si trova ad affrontare" spiega nel corso di una conferenza al Meeting di Cl in corso a Rimini. 

"Dallo spazio capisci che siamo nello stesso pentolotto, che siamo uno un pezzo di carota, l'altro un pezzo di sedano, ma siamo nello stesso minestrone e stiamo bollendo nella stessa pentola"

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