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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Italia

"Renzi va a sbattere", dopo la direzione Pd il governo sempre più in bilico

Il ministro della Giustizia Orlando ieri non ha votato la mozione del segretario "dem": il dato politico di una riunione che ha sancito una nuova spaccatura con la minoranza Pd ma che, secondo il Guardiasigilli, mette a rischia la tenuta dell'esecutivo Gentiloni

"Non ero d'accordo con Renzi e glielo ho detto, che c'è di strano? Se uno sbaglia, glielo dico. Se rischia il frontale, glielo dico. E infatti non ho partecipato al voto. Non sono convinto che andare subito al congresso sia un bene per il Pd e credo che le primarie finiranno per essere la sagra dell'antipolitica: il tutto consumato dentro la campagna elettorale per le amministrative".  Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in alcune interviste al termine della direzione del Pd.

"Non mi sono messo d'accordo con la minoranza - spiega ancora - ma ho detto quello che penso", cioè una conferenza programmatica prima di tutto: "Io ho dato i miei consigli, spero che le mie funeste previsioni non si avverino, ma conosco il partito. Sono dispiaciuto che non sia passata la mia linea: la riproporro'", all'assemblea, "e spero di avere maggiore fortuna". Nessuna decisione invece per il momento su una possibile candidatura alla segreteria: "E' un problema che mi porrò solo quando arriveremo a discutere di proposta al Paese". Per quanto riguarda il governo infine, Orlando ribatte: "Bisogna evitare di scaricare le tensioni sulla tenuta del governo. Mi hanno assicurato che non sara' cosi', spero abbiano ragione, ma non ne sono del tutto convinto".

Insomma, rilancia il Guardasigilli: "Se vedi uno che sta facendo una curva parabolica che lo porta a un frontale, glielo dici di stare attento, no?". Orlando spiega di "conoscere il partito" sottolineando che prima del congresso serve "una conferenza programmatica": "Non sono convinto che andare subito al congresso sia un bene per il Pd - spiega -. Io sono molto attento agli aggettivi, ma in questo caso non si può sfumare la posizione. Se uno non è d'accordo a fare un percorso deve dirlo: non sono d'accordo perché così non si risolvono i nostri problemi identitari e di proposta politica". 

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