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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Palermo

Sindaco rifiuta intervista a Le Iene: "Non parlo di mafia con i dipendenti di Berlusconi"

A rivelarlo è lo stesso primo cittadino di Bagheria, Patrizio Cinque, che guida un'amministrazione Cinque Stelle

Il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque ha fatto sapere di non aver voluto rilasciare un'intervista agli inviati di Le Iene di Italia Uno perché lui non parla "con dipendenti di Silvio Berlusconi, anche indiretti", visto che "secondo una recente sentenza e attraverso le parole del pm Di Matteo è emerso che 'è stato stipulato un patto con Cosa nostra, intermediato da Marcello dell’Utri, che è stato mantenuto dal 1974 fino al 1992 dall’allora imprenditore Silvio Berlusconi'". 

A spiegarlo è lo stesso primo cittadino del comune in provincia di Palermo, a guida di un'amministrazione Cinque Stelle, in un post su Facebook. Il motivo della visita a Bagheria degli inviati del programma di Italia 1, ha riassunto Cinque, "riguardava un bene confiscato alla mafia che da circa un anno è stato occupato abusivamente da delle famiglie". Cinque ricorda di essersi "immediatamente mosso di concerto con la Prefettura e le Forze Dell'Ordine per un intervento mirato allo sgombero. Tenendo presente che all'interno dell'immobile sono presenti anche dei minorenni", considerano che "la volontà chiara, di tutte le pubbliche istituzioni coinvolte nella vicenda, è quella di liberare l'immobile e poterlo riconsegnare, una volta riqualificato, alla collettività. Tutto è assolutamente documentabile e riscontrabile". 

Citando la sentenza sulla trattativa Stato-Mafia, Cinque si è quindi rifiutato di "trattare l'argomento mafia con dipendenti di Berlusconi per rispetto dei morti uccisi dalla mafia e per rispetto di chi ha lottato contro la mafia, giornalisti inclusi"

Il post ha ricevuto più di quattrocento commenti di utenti divisi tra chi loda la decisione di Cinque ("Bravissimo!!!! così avrebbe dovuto fare il presidente della Repubblica!... da notare che solo il M5S ha preso le distanze da chi ha collaborato con i mafiosi", scrive uno di loro) e chi invece lo critica ("Non condivido il messaggio inviato alle Iene, messaggio che offende le tantissime famiglie che vivono grazie al lavoro che le aziende di Berlusconi danno! Alle domande dei giornalisti non bisognerebbe mai sottrarsi e le scuse sono pessime!"). 

"Denuncio la mafia e faccio nomi, ecco perché mi attaccano"

Patrizio Cinque era finito al centro delle polemiche qualche mese fa dopo che la Procura di Termini Imerese aveva chiesto per lui il rinvio a giudizio per turbativa d'asta, falso, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e omissione di atti d'ufficio in un'indagine su presunti illeciti nella gestione dei rifiuti, favoritismi nell'assegnazione degli appalti e agevolazioni in favore di parenti. Dopo la notizia, il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio aveva "scaricato" Cinque, affermando che il giovane sindaco "non fa parte del Movimento". Cinque, primo grillino a conquistare la guida di un comune di rilievo in Sicilia, aveva annunciato di essersi sospeso dal M5S dopo l'avviso di garanzia. L'opposizione di centrodestra del Comune di Bagheria aveva comunque stigmatizzato all'epoca la sua posizione: "Il sindaco è ancora espressione politica di una maggioranza che lo sostiene di una giunta a 5 stelle che sta ancora ai suoi ordini"
 

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