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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

È un Pd "grillizzato": così i dem si sono arresi a Di Maio

Taglio dei parlamentari, migranti, reddito, quota 100. Il Pd sposa la linea del M5s senza fiatare. E lancia una App per aprire il partito agli attivisti. Lo slogan sarà "tu vali tu"

La nuova riforma della giustizia si farà, ma tra gli obiettivi "non c'è quello di modificare la legge sulla prescrizione" dice il guardasigilli Alfonso Bonafede lasciando intendere che nessuno toccherà la legge approvata con la Lega che sospende, a partire dal 2020, la prescrizione dopo una sentenza di primo grado. Il Pd si piega ai 5 Stelle? Non sarebbe la prima volta. La verità è che i dem da questo governo stanno ottenendo ben poco: su reddito di cittadinanza e quota 100 non c’è mai stato neppure un accenno di dibattito. Con il risultato che ora toccherà ad un uomo del Pd (il ministro dell’economia Roberto Gualtieri) trovare i soldi per evitare l’aumento dell’Iva e fare quel poco altro che si riuscirà a fare.

Nel frattempo il taglio del cuneo fiscale (provvedimento caldeggiato dai dem che però piace anche al M5s) è diventato un obiettivo triennale, con buona pace di chi ci aveva creduto. Le priorità oggi sono altre: la lotta alle banconote di carta, ad esempio, diventate da un giorno all’altro emblema di ogni male. E poi c’è il tema dell’ambiente, quel “green new deal” che il premier Conte invoca un giorno sì e un altro pure.

Qual è il piano? Al momento sfuggono i dettagli. Ci sarà, pare, un bonus di 1500 euro per chi rottama la propria auto (da spendere però come “buono mobilità”, cioè dovrà essere usato per abbonarsi ai trasporti pubblici); e ci sarà, forse, anche una tassa sugli imballaggi di plastica. Non è chiaro invece se arriverà il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi (dannosi sì, ma utili ai portafogli di molti). Tutti provvedimenti che vedono in prima linea il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, di area M5s. E il Pd che fa? Insegue. 

Il M5s è riuscito pure a ottenere lo stop a inceneritori e trivelle, indicato nel contratto di governo tra gli obiettivi da raggiungere.

Nel contratto per la verità ci sarebbe anche la revisione dei decreti sicurezza “alla  luce delle  recenti  osservazioni formulate dal Presidente della  Repubblica”, ma per ora non se n’è fatto nulla. Sui migranti le richieste dei dem sono rimaste lettera morta. Alla festa di Fratelli d'Italia ad Atreju Conte ha detto (testuale) di non aver cambiato idea rispetto a quando al Viminale sedeva Salvini. Poi ha elogiato poi la guardia costiera libica “che ogni giorno contiene centinaia di migranti". Il Pd è rimasto silente. 

Il taglio dei parlamentari

Intanto il 7 ottobre alla Camera si voterà per il taglio dei Parlamentari, altro provvedimento del M5s a cui i dem hanno dato il benestare in cambio di una riforma del sistema elettorale. Per ora però a spuntarla è solo Di Maio: “Accettiamo la riduzione dei parlamentari senza alcuna forma e garanzia di contrappesi sulla legge elettorale” si è lamentato sul Foglio Orfini. E come dargli torto?  “Il rischio non è di costituzionalizzare il M5s ma di grillizzarci noi. E ne vedo già i primi segni”. A pesare è anche la mancanza di un’idea forte, una battaglia capace di scaldare l’elettorato. E di segnare una distanza con i 5 Stelle. 

La nuova App del Pd: "Sarà la risposta a Rousseau"

Ieri Di Maio si è spinto addirittura a chiedere l’introduzione del vincolo di mandato perché “è arrivato il momento di dire che se vieni eletto con una forza politica e poi passi ad un'altra te ne vai a casa”. I dem questa volta hanno risposto picche, ma forse è solo questione di tempo. La grillizzazione del Pd procede spedita. Pochi giorni fa Zingaretti ha lanciato la nuova app del partito (“La risposta dem a Rousseau” titola Repubblica), che permetterà ai dirigenti di comunicare con gli elettori. Sulla Pd App verranno lanciate anche delle consultazioni su grandi scelte e proposte varie. Lo slogan sarà “tu vali tu”. Non proprio “uno vale uno”. Ma ci siamo quasi. 
 

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