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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pd, solo uomini tra i favoriti alle primarie: "Dove sono le donne?"

Il Pd "ha bisogno delle donne per vincere": lo scrive Marina Sereni, ex vicepresidente. "Siamo agli inizi di un percorso congressuale in cui i principali candidati saranno tutti uomini. Ma nel partito le figure femminili autorevoli non mancano"

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Per la corsa alla poltrona di segretario del Pd,  c’è solo una donna: Maria Saladino, giovane esponente del partito calabrese, senza reali possibilità di successo contro Zingaretti (il favorito) e Minniti. Il Pd "ha bisogno delle donne per vincere", lo scrive Marina Sereni, ex vicepresidente del Partito Democratico dal 2009 al 2013 ed ex  vicepresidente della Camera dei deputati: "Siamo agli inizi di un percorso congressuale in cui i principali candidati che si confronteranno saranno tutti uomini. Non ci sono state le condizioni per una candidatura femminile, non perché manchino nel Pd figure femminili autorevoli quanto piuttosto perché è mancato un percorso collettivo condiviso che consentisse di riconoscere ad una di loro una forza e una capacità di rappresentanza generale".

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"Teniamolo a mente questo punto - aggiunge - perché il tema dell'autonomia femminile dentro un partito plurale - a cui non voglio rinunciare - rimanda a come noi donne riconosciamo e gestiamo il pluralismo anche tra di noi. La Sereni chiede di "portare il congresso fuori dalle sedi ristrette del Pd, incontrando le donne che hanno promosso le manifestazioni di Roma e Torino, coinvolgendo le associazioni femminili mobilitate contro la violenza e contro il ddl Pillon e più in generale i soggetti organizzati che operano nel sociale nelle nostre realtà".

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Inoltre, "ci sono poi alcuni punti politici che credo possiamo condividere: ricostituire la Conferenza nazionale delle donne subito dopo l'elezione del nuovo segretario e l`impegno per la democrazia paritaria e a non ripetere l`uso delle pluricandidature femminili". Infine, la Sereni conclude indicando altri due obiettivi: "Il primo: dobbiamo rivendicare i ruoli cruciali nella vita interna del Pd che mai sono stati ricoperti da donne. Mi riferisco in particolare alla responsabilità dell'Organizzazione e a quella degli Enti Locali. Il secondo terreno che vedo riguarda la riscrittura dello statuto: ripensando le primarie, indispensabili per coinvolgere in modo aperto i cittadini ma da gestire diversamente alla luce delle degenerazioni che abbiamo sperimentato in questi anni, e impostando una riflessione nuova sul tema della leadership".

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Sondaggio: Zingaretti avanti, Minniti staccato

Nicola Zingaretti al 39%, Marco Minniti al 32 e Maurizio Martina al 29. Queste le percentuali del congresso Pd secondo un sondaggio di Antonio Noto per Qn. Se le cose andassero così non ci sarebbe nessun vincitore alle primarie (vince chi supera il 50%) e quindi sarebbe l'assemblea dem ad eleggere il segretario. Dal sondaggio di Noto emerge anche che gli elettori Pd, in caso di elezioni anticipate, privilegerebbero un accordo con i 5 Stelle (55%), solo 9% con Fi e 3 con la Lega. La maggioranza poi spera in una ricomposizione a sinistra con il rientro nel Pd dei bersaniani (62%). Infine un eventuale partito di Matteo Renzi potrebbe contare sul 9% dei consensi. E potrebbe via a Pd almeno 5 punti percentuali.

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