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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Quel voto anticipato che nessuno vuole

La crisi morde e nessuno vuole governare in un momento simile. Per questo, da Bersani ad Alfano, l'eventualità delle elezioni ad ottobre è uno spettro da scacciare. Il Pd: "Dobbiamo far girare le politiche in Ue, solo Monti può farlo"

Voto ad ottobre. E' sempre l'ipotesi gettata alla stampa dall'ex premier Berlusconi a catalizzare l'attenzione dei cronisti politici. Voto anticipato si, voto anticipato no. Chi è a favore, chi contro. Dopo l'uscita di Berlusconi che ha spiegato come "il voto a ottobre è una possibilità" perchè "lo vorrebbe la sinistra, che oggi vincerebbe", ecco, a distanza di tempo, la risposta di Pierluigi Bersani, leader del Pd.

"Non intendo vincere sulle macerie del mio Paese". Così il segretario del Partito democratico ha risposto ai microfoni di Sky Tg24 a quanti ritengono il Pd pronto a manovra 'di crisi politica' per arrivare al voto anticipato. Due i fattori che spingerebbero Bersani ad accelerare: il primo, la probabile vittoria del centrosinistra alle ormai prossime amministrative, o meglio, il crollo dei consensi delle due ex forze di governo, Pdl e Lega Nord. Il secondo, il fascino crescente del centrosinistra in Europa dopo l'affermazione al primo turno delle presidenziali francesi del socialista Francois Hollande. 

"Non possiamo" ha spiegato Bersani "in questi mesi difficili destabilizzare il Paese. La crisi è ancora lì. Dobbiamo far girare le politiche in Unione Europea e Monti ha credibilità sufficiente per riuscire a farlo per tenere il nostro Paese lontano dal baratro". Ecco, quindi, che l'obiettivo del Pd è l'elezione di primavera. 

Dello stesso avviso il segretario Pdl Angelino Alfano. "Per noi" ha spiegato "le elezioni non si muovono di un millimetro dalla primavera 2013". 

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