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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

L'idea del governo: "In pensione anticipata con un prestito ventennale"

La proposta sulla flessibilità in uscita per i nati dal '51 al '55 è stata resa nota dal ministro del Lavoro Poletti. Lega e M5S all'attacco: "Una presa in giro"

Il Governo studia la riforma delle pensioni per i nati dal 1951 al 1955. A partire dal 2017, questa è la proposta, coloro che sono nati in quell'intervallo di anni potranno accedere al pensionamento anticipato fino a tre anni rispetto all’età di 66 anni e 7 mesi richiesta per la pensione di vecchiaia.

Tuttavia per farlo dovrannno chiedere un anticipo sotto forma di prestito, che poi restituiranno sulla pensione normale in 20 anni, con rate che peseranno in maniera variabile sull’importo dell’assegno, fino a un massimo di circa il 15 per cento per i redditi maggiori. La rata sulla pensione sarà molto più bassa per coloro che hanno perso il lavoro. 

La proposta sulla flessibilità in uscita è stata resa nota dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, che l'hanno presentata ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Sulle pensioni l'intenzione del Governo non è quindi quella di modificare la legge Fornero, ma flessibilizzare l'uscita dal lavoro con strumenti finanziari.

Già fissati due nuovi appuntamenti con i sindacati per proseguire il confronto sulle pensioni: il primo il 23 giugno alle 15 e il secondo il 28 giugno nel corso del quale si discuterà anche di rivalutazione degli assegni pensionistici. Finita la parte sulla previdenza, le parti si stanno ora confrontando sui temi dell'occupazione e della crescita.

Le nuove proposte vengono bollate come "annunci pre-elettorali" dal Movimento Cinque Stelle, mentre la Lega parla di "ennesima presa in giro". 

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