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Giovedì, 28 Marzo 2024
Precarietà

Il governo non assume: o i precari o i giovani

Per il ministro Patroni Griffi è "impossibile" stabilizzare tutti 260mila lavoratori pubblici 'a scadenza': "si provocherebbe il blocco delle assunzioni dei giovani". Per il Governo, è scontro generazionale.

Per il governo è impossibile regolarizzare tutti i 260mila precari della Pubblica Amministrazione. Il motivo? Altrimenti si provocherebbe "il blocco totale delle assunzioni dei giovani, per molti anni, nelle pubbliche amministrazioni".

E' il classico 'conflitto generazionale', quindi, l'escamotage usato dall'Amministrazione per spiegare perché migliaia di lavoratori pubblici non saranno stabilizzati.

Nessuna stabilizzazione di massa, quindi, per i 130mila precari della scuola, i 115mila presenti tra il comparto sanità e gli enti locali i 15mila delle amministrazioni centrali.

Il ministro della Funzione Pubblica, Patroni Griffi, ha spiegato nel corso di un'audizione alla Camera che, il fenomeno dei precari nella P.A. , è "un problema che si è accumulato nel corso degli anni ed è legato anche al blocco del turn over".

Dunque, a giudizio di Patroni Griffi, "non si può pensare che sia un problema risolvibile in pochi mesi" e "non si può pensare ad una stabilizzazione di massa di questo personale", anche perchè "altrimenti si avrebbe un blocco delle assunzioni di giovani per molti anni".

Il ministro ha poi illustrato l'"orientamento del governo nell'immediato" per risolvere il problema. In primis, "mandare a regime una norma già varata dal precedente governo, con una riserva di posti costante nei concorsi ad esame per il personale, con contratti a termine, che abbia maturato esperienza triennale nella P.A.", ha spiegato.

Inoltre "la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di rinnovare i contratti di lavoro a termine - ha aggiunto Patroni Griffi - anche oltre il termine dei 36 mesi previsto, sulla base di criteri definiti in sede di accordo collettivo".

Inoltre per evitare che, in attesa della definizione delle soluzioni ad hoc, per superare le scadenze contrattuali immediate, "nelle more diamo la possibilità a rinnovare contratti in scadenza fino al 31 luglio", ha aggiunto il ministro. Le soluzioni allo studio del governo sono state "comunicate in un'informativa alle organizzaizone sindacali".

Ma c'è un altro 'escamotage' che potrebbe scatenare un'altra 'guerra tra poveri': mandare in pensione le cosiddette 'eccedenze' di personale con le regole pre-riforma Fornero. In pratica, si sta studiando una misura per 'aggirare' i paletti della riforma e fare in modo che il personale che risulterà di troppo nella pubblica amministrazione sulla base dei tagli previsti dalla Spending review ma che avrà entro il 2014 i requisiti di pensionabilità precedenti la riforma, potrà andare in pensione con le vecchie regole.

Risultato: anche in questo caso - come per la questione delle regolarizzazioni dei precari impossibili 'per colpa' dei giovani - si dividerà il fronte dei lavoratori. O degli aspiranti tali.

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