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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica Italia

Rebus Senato, Berlusconi ordina ai suoi di votare Romani ma spunta la Bonino

In base agli accordi assunti tra i leader del centrodestra e confermati da ultimo ieri sera nella riunione dei capigruppo, il presidente Berlusconi e Forza Italia alla terza votazione al Senato confermano l'indicazione di voto del senatore Paolo Romani

Al Senato oggi è la giornata del tosa quorum, da sabato alla terza votazione, i primi due classificati andranno, se nessuno vince, alla votazione finale, la quarta, e chi prende più voti sarà eletto presidente del Senato. Solo allora si sbloccherà l'impasse che costringe i partiti a doppie giravolte sugli accordi per le presidenze delle aule del nuovo Parlamento.

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Diretta Senato | Diretta Camera

Nuovamente fumata nera nell'aula della Camera per l'elezione del nuovo presidente. Durante la seconda votazione in aula alla Camera per l'elezione del nuovo presidente, sono stati 611 i presenti e 611 i votanti. Astenuti nessuno. La maggioranza richiesta era di 408. Le schede bianche sono state 577, le schede nulle sei. La seduta è stata sospesa e alle 18 verrà comunicato l'orario e il giorno per la terza votazione. 

Anche per il terzo scrutinio, la cui convocazione deve essere fissata, servirà la maggioranza dei due terzi i componenti. Dalla quarta votazione diventa sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti.

In base agli accordi assunti tra i leader del centrodestra e confermati da ultimo ieri sera nella riunione dei capigruppo, il presidente Berlusconi e Forza Italia alla terza votazione al Senato confermano l'indicazione di voto del senatore Paolo Romani come candidato della coalizione di centrodestra.

Decisiva la terza votazione al Senato

A far capire che aria tira nel nuovo Parlamento è Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia che ai microfoni de "L'Aria che tira", su La7 spiega: "Oggi si vota scheda bianca naturalmente, in attesa di accordi. Al Senato pure si vota scheda bianca, quindi fino a domani non succede assolutamente nulla, poi vediamo cosa farà il Senato dalla terza votazione in poi, e quindi siamo pronti a dialogare con tutti per trovare una soluzione istituzionale, tanto per il Senato quanto per la Camera".

Paolo Romani, chi è l'uomo scelto da Berlusconi per la presidenza del Senato

"Ho parlato con Di Maio domenica scorsa senza nessun problema, ho parlato con il Movimento 5 Stelle a livello di capigruppo senza alcun problema, i rapporti sono tranquillamente collaborativi con il M5S. Abbiamo semplicemente detto che i nomi dei presidenti di garanzia di Senato e Camera devono essere trovati da una riunione dei leader dei partiti che hanno ottenuto voti, voti consistenti. Manteniamo la nostra posizione, che è una posizione semplicemente democratica, il nostro leader è Silvio Berlusconi, e Berlusconi a una riunione dei leader parteciperà come tutti gli altri alla individuazione delle personalità di garanzia per Camera e Senato"

Il Movimento 5 stelle rifiuta tuttavia di sedersi allo stesso tavolo con Silvio Berlusconi. In serata Luigi Di Maio potrebbe dunque incontrare Maurizio Martina, Pietro Grasso e Matteo Salvini per definire le candidature per Montecitorio e Palazzo Madama.

Presidenza della Camera, torna il nome di Bonino

Gli stessi 5 stelle lasciano filtrare che in quel caso potrebbero appoggiare un nome che venga dal Partito Democratico, Luigi Zanda o Emma Bonino. Bruno Tabacci, in Transatlantico alla Camera, dice la sua sulle chances di Bonino: "Dipende dal Pd, se la smette di stare a guardare dicendo di essere all'opposizone tutto è possibile, può essere l'ago della bilancia".

"Non è una questione di nomi - spiega Barbara Lezzi su Rai Radio1- Noi abbiamo delle regole. Non votiamo pregiudicati e chi è sotto processo. Nel momento in cui ci sarà una legittimazione da parte loro saremo pronti ad ascoltare il leader del centrodestra e del centrosinistra. Certamente questo accordo non può nascere se si parte con il nome di un condannato. Noi non escludiamo nulla. Vorremmo ottenere due presidenti in perfetto equilibrio tra le forze in Parlamento". 

L'ipotesi Bonino godrebbe dell'appoggio degli orlandiani.

Gasparri: "Fi resta su Romani, dialogo con M5s è impossibile"

""Nomi alternativi ce ne potrebbero essere, ma io vedo che i Cinquestelle insultano Berlusconi -  dice Maurizio Gasparri oggi in diretta al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora - "Come si può dialogare con qualcuno che dice il tuo capo non lo vedo e il tuo candidato è un orrore?"

E la Bonino? "La Bonino ha preso un seggio grazie al Pd, ma il suo partito non ha preso manco il 3%, sarebbe un po' anomalo. E' un personaggio che sta sempre in mezzo..." 

Il Pd nel caos senza un candidato

"Domani il Pd dovrebbe avere il coraggio di esprimere un suo candidato sia alla Camera che al Senato". spiega Francesco Boccia, deputato Pd, in diretta al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora.

"Al Senato vince chi arriva primo. Chi vota scheda bianca decide di aiutare chi potrebbe arrivare primo". Quindi votare scheda bianca al Senato è come votare per Romani"

Se Forza Italia dovesse minacciare la prova di forza su Paolo Romani, M5s e Partito Democratico potrebbero quindi convergere su un altro nome e quello del capogruppo dem a Palazzo Madama è in prima fila.

Anche i numeri potrebbero essere dalla parte di questa soluzione: Zanda avrebbe sulla carta 183 voti: 53 del Pd e 112 del M5s, 7 voti delle altre forze di centrosinistra (+Europa, Civica Popolare, Insieme, Svp), più i 4 di Liberi e Uguali, i 2 di Maie e i 5 senatori a vita (Napolitano quale presidente non vota).

Il dubbio che senatori renziani, 32 senatori su 53, però nel segreto dell'urna potrebbero far fallire le prove d'intesa tra M5s e Pd.

Meloni (Fdi): "Su Romani dedicideremo domani"

"Decidiamo domani, continuiamo a lavorare per tenere unito il centrodestra". Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, risponde ai cronisti alla Camera che le chiedono se Fratelli d'Italia sosterrà Paolo Romani al terzo scrutinio a Palazzo Madama. 

Salvini: "Forza Italia ha il diritto di esprimere una candidatura"

La Lega voterà per Paolo Romani presidente del Senato dalla terza votazione, come chiede Forza Italia? "Non abbiamo ancora deciso" spiega il capogruppo uscente Gian Marco Centinaio entrando a palazzo Madama.

"Forza Italia ha il diritto di esprimere una candidatura e penso che ci sia più di una persona in grado di competere per quel ruolo", dice Matteo Salvini, interpellato dai cronisti davanti al murales che lo ritrae mentre bacia Luigi Di Maio.

La Lega fa un passo indietro?
"Se serve a mettere d'accordo tutti, la Lega è stata la prima a dire 'Non chiediamo nessuna presidenza'".

E un passo indietro del M5S?
"Ha preso i voti che ha preso, ha diritto a rivendicare quello che rivendica. Se tutti si impuntano sulle loro posizioni stiamo qui un mese. Se ciascuno fa un gesto di responsabilità e fa un passettino indietro si chiude velocemente. Noi abbiamo fatto un 'passettone' indietro. Ci piacerebbe che tutti avessero la stessa disponibilita'", aggiunge il leader della Lega. 

Deputati e Senatori: chi sono i parlamentari eletti

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