rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Dalla Lega ai "montezemoliani", tutti contro il Presidenzialismo alla francese

Bersani: "Non vedo le condizioni e i tempi". Maroni e Di Pietro: "Unica riforma dimezzamento dei parlamentari". Durissimi i finiani: "E' pura propaganda". Italia futura: "Siamo perplessi"

Presidenzialismo alla francese per "dare la possibilità ai cittadini di decidere con i loro voti chi debba essere il presidente della Repubblica". E' questa la proposta che viene dal Pdl. Una proposta rivolta "a tutto l'arco parlamentare". Ma l'arco parlamentare come risponde all'estremo tentativo di Silvio Berlusconi di tornare protagonista sulla scena politica italiana?

"Non vedo le condizioni, né politiche né di tempi". Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, chiude la questione pur dicendosi "non contrario in linea di principio".

Assolutamente contraria la Lega Nord. Il leader in pectore, Roberto Maroni, tramite facebook ha spiegato come le uniche strade che interessano il Carroccio sono la riforma del Senato federale e il dimezzamento del numero dei parlamentari. "Nessuna delle due è nei progetti sin qui presentato, quindi riteniamo ormai scaduto in questa legislatura il tempo per la Grande riforma costituzionale". 

Ancor più duro il commento dell'ex ministro alla Semplificazione, Roberto Calderoli: "Si finge di voler cambiare tutto quando invece non si vuole cambiare niente". Il tutto "per non fare le riforme ed in particolare l'unica riforma ancora possibile, ovvero la riduzione del numero dei parlamentari".

Tagliano corto i finiani. Per il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, quella di Berlusconi è "pura propaganda" e il suo "neo-protagonismo allontana ogni ipotesi di ricostruzione di un'area alternativa alla sinistra".

Lapidario il giudizio di Aldo Di Biagio, deputato di Fli, per il quale "la conferenza stampa di Alfano e Berlusconi è stata patetica e il grande annuncio si è rivelato l'ennesimo spot di un partito che non è più credibile e che non ha più presa sugli italiani. Così come non è possibile la riunificazione dei moderati da parte di chi è stato il leader di una destra con la bava alla bocca e per nulla moderata, democratica e riformista". Per Fli, quindi, è arrivato il momento che "Berlusconi prenda atto che la sua stagione è finita e che il Pdl non potrà essere più il protagonista della riunificazione del centrodestra italiano ma solo uno degli invitati".

Per Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, Berlusconi "vuole solo inquinare l0 specchio d'acqua delle riforme". Di Pietro avverte: "Se cominciamo a ridiscutere arriviamo sotto alle elezioni che non abbiamo fatto nulla, neppure la legge elettorale. Invece di indicare la luna nel pozzo, ognuno si assuma le proprie responsabilità". Anche per l'Idv, "l'unica riforma che va inderogabilmente varata è il dimezzamento del numero dei parlamentari".

Ma il commento che sicuramente farà meno piacere al cavaliere è quello di Federico Vecchioni, coordinatore nazionale di Italia Futura, l'associazione di Luca Cordero di Montezemolo: "Vogliamo riconsegnare ai cittadini la facoltà di scegliersi i parlamentari. Qualsiasi proposta che allontani la possibilità di scelta non è accolta dal movimento". Sulla proposta presidenzialista, "siamo perplessi. Il maggioritario ha prodotto un parlamento di nominati e la possibilità di scegliersi il presidente edulcora e annacqua il potere del parlamento".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dalla Lega ai "montezemoliani", tutti contro il Presidenzialismo alla francese

Today è in caricamento