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Giovedì, 28 Marzo 2024
PRIMARIE CENTROSINISTRA

Primarie, per votare al ballottaggio servirà la "giustificazione": è scontro

Renzi: "Nessuno deve dare spiegazioni per non aver votato al primo turno". Ma per regolamento per votare solo nel testa a testa tra 'rottamatore' e Bersani si dovrà motivare la mancata partecipazione al voto di domenica scorsa

Solo chi dimostrerà di essere stato impossibilitato a registrarsi al primo turno potrà partecipare al ballottaggio. E' su questa regola che Matteo Renzi ha dato inizio a un duro scontro.

"E' una questione di democrazia" ha attacco il sindaco di Firenze, sempre più convinto che un eventuale allargamento "al massimo" della base elettorale che domenica 2 dicembre parteciperà al ballottaggio per scegliere il futuro candidato premier del centrosinistra non potrebbe che fare aumentare le sue possibilità di vittoria.

Più gente andrà a votare, più Renzi avrà la possibilità di colmare i nove punti di distacco da Bersani. E' questo l'assunto 'renziano'. Un assunto che, ovviamente, non piace ai bersaniani.Ecco allora che le modalità di registrazione per il ballottaggio sono il terreno perfetto per lo scontro.

LA GIUSTIFICAZIONE. Secondo regolamento, come detto, potranno votare (oltre a chi si registrerà online nelle giornate di giovedì e venerdì) tutti coloro che hanno partecipato al primo turno più chi dimostrerà di essere stato impossibilitato a registrarsi al primo turno. "Nessuno deve dare giustificazioni per non aver votato domenica" attacca Renzi. Anzi, "la giustificazione - spiega il sindaco di Firenze - la devono dare i politici che da venti anni stanno nei palazzi. La deve dare chi è stato al governo. La giustificazione non si chiede ai cittadini".

E per portare acqua al suo mulino, Renzi 'minaccia': "I sondaggi dicono che se uscissimo dal Pd avremmo tra il 12 e il 25 per cento delle preferenze". Non poco. Una percentuale che farebbe di Renzi il perfetto 'Anti Grillo'. "Ma" aggiunge il sindaco "uscire dal Pd è una cosa che non farei mai. Sono contro la logica di quelli che per i propri interessi fanno i partitini".

QUESTIONE VERBALI. Altro terreno di scontro: i verbali dello scrutinio del voto. Renzi continua a chiedere che vengano messi online. La macchina organizzativa del Pd fa finta di niente. E Renzi attacca e, riferendosi alle parole di Nico Stumpo sulla difficoltà di mettere online i documenti, afferma: Se vuole compro io con i miei soldi uno scanner. Secondo me, in tre ore e impegnandosi, ce la fa anche Stumpo".

LO SCENARIO. Renzi si dimostra convinto di "potercela fare": per il sindaco di Firenze chi "si accontenta" può votare per Pier Luigi Bersani, ma chi vuole il "cambiamento" deve "votare per noi". Questo il sunto del suo pensiero: "Siamo convinti di potercela fare, sono convinto che possa accadere la grande impresa del cambiamento. Chi pensa che la classe dirigente del centrosinistra abbia fatto molto bene, può scegliere Bersani, chi si accontenta di come sono andate le cose voti Bersani, chi vuole il cambiamento può votare per noi".



IL FATTORE VENDOLA. Per il 'rottamatore' è quindi scontato che i voti di Vendola finiranno a Bersani ma "pancia a terra" vuole giocare fino in fondo la sua partita cercando di "recuperare" tutti i voti possibili. Certo è che, durante la sua conferenza stampa, Bersani ha già parlato di punti di assonanza con Vendola, sebbene senza fare "bilancini o Cencelli" in vista del prossimo 2 dicembre. Con Matteo Renzi "ci siamo mandati messaggini, di auguri, cose buone... ci siamo scritti" ha poi ironizzato.

"Con Vendola abbiamo lavorato parecchio tempo per costruire la carta 'Italia bene comune' che dice alcune cose chiare anche sul piano delle responsabilità reciproche in caso di vittori. Non stiamo aprendo tavoli o tavolini. Ci sono degli evidenti punti di assonanza e convergenza, per esempio su scuola, centralità lavoro, tema precarietà e della diversità di genere. Sono cose precise su cui c'è convergenza. Si parla di politica, non stiamo facendo bilancini o cencelli".

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