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Venerdì, 19 Aprile 2024
Primarie Lega Nord

Primarie Lega Nord, la sfida è tra Salvini e Bossi

Il "grande vecchio" contro il nuovo che avanza. Oscurate dalle primarie del Pd, si vota anche per il nuovo leader del Carroccio. I risultati nel tardo pomeriggio di sabato

Matteo Salvini contro Umberto Bossi. Il giovane rampante, ma in politica da sempre, contro l'anziano leader ora decaduto, l'uomo che si è inventato la Lega. Si chiude oggi la breve leadership, durata solo 17 mesi, di Roberto Maroni, eletto segretario federale nel luglio 2012 con lo slogan "Prima il nord" e "Pulizia" nella Lega, nel momento più buio della leadership del fondatore, all'indomani dell'inchiesta giudiziaria "the family" che ha coinvolto il senatùr e i suoi figli.

Con 58 seggi provinciali aperti dalle nove del mattino si giocano le "primarie" in casa leghista per scegliere il nuovo leader del movimento. Gli aventi diritto al voto, cioè i militanti con almeno un anno di anzianità di iscrizione alla Lega, sono 17mila, su un totale di 22mila iscritti. Sulla carta parte favorito Salvini, lanciato nella corsa, in nome del rinnovamento generazionale, dal segretario uscente Maroni.

SALVINI - Salvini, che è anche vicesegretario federale e numero 1 della Lega in Lombardia, nei giorni scorsi ha usato toni forti, paradossalmente più simili alla linea del periodo indipendentista e fortemente euroscettico del primo Bossi che allo stile istituzionale e più sobrio di Maroni. Contro l'euro, a favore dell'indipendenza della Padania, storica battaglia leghista abbandonata negli ultimi anni in nome delle riforme, contro lo Stato "ladro e corrotto" e l'Europa "assassina". Salvini ha preannunciato per il congresso che si terrà il 15 e 16 dicembre a Torino, e che dovrebbe ratificare (a meno di sorprese) il risultato delle primarie, la presenza dei movimenti indipendentisti ed euroscettici d'Europa, compresa Marie Le Pen e parlamentari russi del partito di Putin. Sul piano interno, invece, per ora nessuna alleanza con gli storici partner di Forza Italia: "Prima di fare accordi con gente che sostiene il governo Monti prima e il governo Letta poi, votando porcherie come la riforma Fornero sulle pensioni, ci devo pensare sei mesi", ha detto venerdì Salvini, che ha speso parole di riconoscenza e stima per il suo avversario: "E' il papà di tutti noi, rimarrà presidente della Lega".

BOSSI - I bossiani comunque non si danno per vinti. Criticano l'utilizzo dello strumento delle "primarie" per gli iscritti: "Nello Statuto - dicono - non esiste". E comunque, sostengono, "il loro esito non è vincolante per i delegati". Il senatùr alza la voce: "Mi candido perché la Lega sta andando in malora e io non potevo restare a guardare. Salvini è un bravo ragazzo, ci siamo sentiti in questi giorni. Se dovesse vincere lui - ha detto pubblicamente - io resterò nel partito, ovviamente se me lo lasceranno fare". Ma in privato, giurano i suoi fedelissimi, dice l'esatto contrario: "Bossi vuole dimostrare che moltissimi militanti sono dalla sua parte e valutare se fondare un nuovo partito. E' quello che sperano la maggioranza dei bossiani".

IL REGOLAMENTO - Secondo il regolamento il nuovo segretario verrà eletto se prenderà la maggioranza dei voti dei delegati del Congresso. Prima verrà messo ai voti il vincitore delle primarie, poi se non raggiunge la maggioranza assoluta, viene messo ai voti il secondo. Ma per il caso in cui nessuno dei due candidati raggiungesse questa soglia non vengono fornite indicazioni. Sabato, dalle 18,30, i primi risultati.

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