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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Renzi guida le primarie Pd e "doppia" Orlando, Emiliano: "Io sarò la sorpresa"

Il governatore pugliese presenta la mozione per "riunire" la sinistra ma i primi dati che vengono dai voti dei tesserati "dem" sanciscono un plebiscito per Renzi. All'ex premier oltre il 60% dei consensi

Renzi guida i sondaggi, Orlando è il preferito dell'establishment, Emiliano vuole sorprendere tutti. Ad un mese dalle primarie del Partito Democratico la prima settimana del congresso PD si gioca nei circoli di tutta Italia dove stanno votando gli iscritti. In questa fase che terminerà domenica prossima la partecipazione si attesta al 61%, in crescita rispetto al 2013.

“I risultati sono decisamente positivi per la nostra squadra: siamo nettamente in vantaggio - commenta Matteo Renzi che viene visto in testa da tutti i sondaggi. L'ex premier starebbe raccogliendo oltre il 60% dei consensi tra i tesserati "dem".

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Elaborazione di ScenariPolitici.com

econdo i primi dati Renzi starebbe doppiando il guardiasigilli Andrea Orlando mentre Emiliano raccoglierebbe i suoi consensi solo nella sua Puglia: è stato sindaco di Bari dal 2004 al 2014 ed attuale presidente della Regione Puglia dal 26 giugno 2015 ora alle prese con le nuove polemiche per l'assunzione della compagna come addetta stampa.

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Elaborazione di ScenariPolitici.com

Domenica Emiliano ha presentato la sua mozione congressuale “L’Italia è il nostro partito” presentandola come l’unica in grado di ricostruire l’unità della sinistra, dal cattolicesimo democratico alla sinistra più radicale.

“Vorrei che la mia mozione espellesse dal partito gli interessi personali e gli interessi privati di ciascuno di noi. Lo so che è dura, la vita alle volte fa coincidere interessi privati e interessi pubblici, è umano che qualcuno ceda a questa tentazione, ma un partito, un intellettuale collettivo serve assolutamente a ricomporre, a tenere la disciplina, anche l’etica del partito senza della quale il confronto con le altre forze politiche diventa difficile e, direi, impossibile. Noi a Torino abbiamo ceduto il passo dopo avere governato bene questa città. E’ noto a tutti il mio legame con Piero Fassino: sono venuto qui in campagna elettorale tante volte. Oggi qualcuno mi dipinge come un soggetto estraneo al Pd, ma non lo ero quando venivo qui a sostenervi in campagna elettorale. La prima volta ci è andata bene, la seconda no. Perché non siamo riusciti a evitare la sconfitta nonostante Torino sia stata una delle migliori città governate dal Pd? Perché evidentemente in questa città aleggiava già quel sentimento di allontanamento dal Pd dalle comunità, dall’Italia che poi si è consumato la sera del 4 dicembre”, aggiunge.

“Non avevo alcuna necessità di candidarmi alla segreteria del partito. Stavo vivendo assieme a molti altri compagni e compagne, democratici e democratiche, questo momento drammatico. Avrei potuto aspettare guardando dalla finestra quello che stava accadendo. Ma non è nel mio carattere, questo lo avrete capito, e soprattutto non era nell’interesse né del partito né dell’Italia. Provate a immaginare questo congresso senza la nostra mozione; provate a immaginare questo congresso concentrato in un dialogo tutto interno a ciò che il partito ha già espresso nei 1000 giorni che sono trascorsi; provate a immaginare questo congresso senza il coraggio di chi mi sta aiutando ovunque, persone disinteressate che fanno politica per passione e non per interesse”, conclude Emiliano.

Dal canto suo Andrea Orlando ha incassato il voto di Enrico Letta. "Mii onora - ha detto il ministro della Giustizia ospite di ‘Agorà’ su Rai 3 - è una personalità di grande rilievo del centrosinistra italiano, credo che abbia gestito un passaggio molto delicato e spesso poco riconosciuto della vita politica italiana. Mi fa molto piacere – aggiunge – soprattutto la ragione per cui ha detto che sosteneva me, che sono in grado di unire il Partito democratico".

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