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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Alfano si arrende, il Pdl dice addio alle primarie

Vince la linea di Silvio Berlusconi: dietrofront sulle consultazioni previste per il 16 dicembre che dovrebbero essere "sostituite" da una convention per rilanciare il partito

MILANO - Se il centrosinistra dovrà aspettare ancora qualche giorno per sapere come finiranno le sue primarie, il centrodestra le ha già archiviate. Confermata appena una settimana fa per il 16 dicembre, la consultazione sembra nuovamente destinata a rimanere nel libro dei sogni. Soprattutto in quelli di Angelino Alfano che, dopo aver detto di averle "fortissimamente" volute, si sarebbe reso conto che il vero rischio era quello di ritrovarsi in rotta totale con il Cavaliere e contemporaneamente abbandonato dagli ex An.

BERLUSCONI PENSA AL MILAN - Il Pdl, dunque, sembra dare l'addio definitivo alle primarie. Inutile attendere che si materializzi sugli schermi televisivi. L'unica discesa in campo che Silvio Berlusconi ha in programma per oggi è quello che lo porterà a Milanello, il centro sportivo dove si allena il Milan, per incoraggiare i rossoneri che domani affrontano il Catania. Perché il Cavaliere, visto il buon esito delle sua ultime visitine, si è convinto di portare fortuna alla squadra. Il che non necessariamente significa che si sottrarrà alle domande sulla politica.

ANNUNCI RINVIATI - Quel che appare ormai quasi certo, però, è il "congelamento" del videomessaggio con cui avrebbe dovuto annunciare proprio oggi il ritorno a Forza Italia. Gli ultimi giorni hanno infatti consigliato un po' di prudenza e l'opportunità di rimettere in discussione i tempi e i modi con cui tirar fuori il famoso "dinosauro dal cilindro". Perché per ora l'unico gioco di prestigio che si scorge dalle parti di via dell'Umiltà è "l'apparire-scomparire delle primarie del Pdl".

LIMITARE I DANNI - Da queste considerazioni sarebbe nata l'apertura del segretario a Berlusconi, in nome dell'unità del partito: niente primarie ma allo stesso tempo no alla nascita traumatica di una nuova Forza Italia. La brutta figura ormai è messa in conto ma l'obiettivo è limitare i danni. E infatti un fedelissimo della linea del segretario come Maurizio Lupi, a "Porta Porta" ha cominciato a mettere le mani avanti: "A questo punto - ha detto - non si possono più tenere il 16 dicembre". D'altra parte già da ieri Denis Verdini era andato in pressing sui candidati alle primarie per convincerli a rinunciare. Unico ostacolo, Giorgia Meloni, che al massimo si dice disponibile a un rinvio. Ma, se necessario, lo stesso segretario sarebbe pronto a mollare la sua ultima trincea e ritirarsi dalla competizione pur di lasciare l'ex ministro della Gioventù a "ballare da sola" rendendo di fatto inutile l'appuntamento.

GLI EX AN - A destra di tutto ciò, tuttavia, restano molte incongnite: perché per fare in modo che il progetto vada bene a Berlusconi sarebbe necessaria anche la scissione, per quanto dolce, degli ex An. In questo senso resta in auge il piano A, cioè quello di un ritorno a Forza Italia. Soltanto che si tratterebbe piuttosto di un restyling del vecchio Pdl, magari da tenere a battesimo con una convention da svolgere prima di Natale. Le ultime riserve del Cavaliere dovrebbero essere sciolte nel weekend, dopo che sarà chiaro l'esito delle primarie del Pd.

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