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Giovedì, 28 Marzo 2024
POLITICA

Primarie Pdl, è caos: lasciano Mussolini e Tremonti

L'ex ministro dell'Economia: "Non ci saranno e non voglio discutere con apparizioni strane". Ieri anche Alessandra Mussolini si è ritirata

ROMA - Le primarie del Pdl si faranno o no? Se sì, i candidati chi sono? Nonostante i termini per le candidature siano scaduti alla mezzanotte di lunedì, non è ancora chiaro quali siano i nomi di coloro che hanno dato la loro disponibilità a presentarsi. Nessuna comunicazione ufficiale è stata infatti ancora effettuata.

Al momento, si contano soltanto le rinunce. Le primarie del Pdl? "Non mi interessa l'argomento: lo considero finito". Ha risposto così l'ex ministro Giulio Tremonti, della Lista Lavoro e Libertà, intervenuto questa mattina a "Omnibus" su La7. Un annuncio che arriva all'indomani del ritiro di Alessandra Mussolini e del giallo sulla lista dei nomi dei candidati, su cui non si riesce a far chiarezza.

TREMONTI: "ZERO INTERESSE" - "Così come erano state messe, le primarie potevano essere interessanti - ha ammesso Tremonti - e fermo restando ai principi del Ppe e a non passare dall'altra parte, pensavo che aprissero un ampio spazio di discussione e invece, per come sono state scritte, sono dentro il Pdl e devi giurare che 'non avrai altro Angelino al di fuori di Alfano', quando poi lo stesso Alfano si svincolerà dal Pdl perché ne cambierà il nome, il simbolo e quant'altro". "Confesso - ha detto ancora Tremonti - di avere zero interesse a questo tipo di attività, che mi sembra di capire non ci sarà neanche visto i tempi e le tecniche strane. E poi non ho la minima intenzione di mettermi a discutere con apparizioni ultime che mi sembrano un po' strane". Intende Samorì? "In generale...", ha chiosato Tremonti.

CENTROSINISTRA: LO SPECIALE PRIMARIE

IL GIALLO DELLE DOMANDE - Le domande presentate sarebbero in tutto 19. D'altra parte anche Ignazio la Russa e Maurizio Gasparri parlano di un numero che si aggira intorno a 20, in una nota congiunta in cui invitano a rinviare conte interne a eventuali congressi. Alle 19 domande che risulta siano state presentate va però sottratta quella di Alessandra Mussolini che ha deciso di ritirare la sua candidatura. "Trasformare le primarie del Pdl in un congresso politico, o meglio, in una squallida e poco credibile resa dei conti interna, è il più grosso errore - ha spiegato la deputata - che si possa commettere alla vigilia di una campagna elettorale".

Va con ogni probabilità esclusa anche la candidatura dello scrittore Alfonso Luigi Marra che ha scritto una lettera ad Angelino Alfano per sollevare un problema di tempi per l'autentica delle firme. Si arriva così a quota 17. Di questi, però, soltanto alcuni nomi sono noti. Si tratta di Alfano, Meloni, Santanché, Samorì, Crosetto, Biancofiore, Galan, Cattaneo, Sgarbi oltre all'immobiliarista Alessandro Proto. Qualcosa trapela anche sui nomi dei possibili altri contendenti: tra questi figura quello di Germana Lanza, impegnata da anni nei diritti per i disabili, e tale Diego Righini.

TROPPI NOMI IN CAMPO: CRESCE IL NERVOSISMO - E' evidente che alcuni potrebbero aver approfittato della competizione nella speranza di qualche secondo di notorietà. Ed è pur vero che le vere candidature - come ha spiegato ieri il segretario Alfano - saranno soltanto quelle supportate - entro domenica alle 12 - da 10mila firme. Eppure a via dell'Umiltà questo eccessivo affollamento di nomi viene vissuto con un certo nervosismo. In particolare, il segretario gradirebbe di gran lunga una competizione con 4-5 competitor al massimo. Sarà anche per questo che a via dell'Umiltà si susseguono riunioni. D'altra parte resta da sciogliere anche la questione, non da poco, delle date e delle regole visto che il quasi certo election day ha reso "impraticabile" il sistema americano spalmato su due mesi, da dicembre a febbraio. Alfano - viene riferito - sta lavorando perché la competizione si tenga se pure ridimensionata, ma i dubbi e il rischio flop stanno facendo presa anche su altre frange del partito. Per non parlare di Silvio Berlusconi: fosse per lui sarebbe bastata una consultazione ai call center.

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