rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Primarie: Renzi lancia il vademecum anti brogli

“Fotografare i verbali e trasmettere i dati nella modalità che verranno da noi comunicate in seguito”

Nel giorno in cui Dario Fo ha dichiarato di “non sopportare” Renzi perché è  un “ciancione pieno di sé”, nello stesso giorno in cui Agorà (Rai3) ha mandato in onda un sondaggio dell’Istituto Swg che vede Bersani in vantaggio di ben 15 punti sul rottamatore (41 a 26), il sindaco di Firenze davanti al popolo dei comitati, raccolti all’interno delle mura spigolose e grezze della Stazione Leopolda, rilancia: “Siamo a un passo dal traguardo, grazie a tutti voi”. Stazione Leopolda, Firenze, qui tre anni fa fu coniata la parola magica che ha inaugurato la stagione del renzismo: ‘rottamazione’. Dopo tre anni il doppio salto mortale: la scesa in campo alla guida del centro sinistra tramite primarie, per trovarsi semmai in primavera alla guida del Paese.

Dalla convention ‘Viva l’Italia Viva – Il meglio deve ancora venire’ era attesa la prova della maturità: rottamare la rottamazione per dar spazio alla proposta di governo.

Slogan, video della cavalcata in camper lunga ben 108 province, musica sparata dagli altoparlanti (compresi i Muse), volantini, le immancabili tazze da prima colazione ‘Adesso’, e un giornaletto fotografico patinato con la raccolta dei migliori scatti della campagna elettorale. E il programma? Giusto un po’. Quel che basta, anche perché quest’oggi Renzi ha parlato ai suoi, faccia a faccia con quei volti che lo stanno aiutando nell’operazione Palazzo Chigi. E così le linee della nuovo possono attendere. Prima c’è di mezzo il voto, e allora c’è da mettere in guardia i suoi da due pericoli: possibili brogli e minacce.

Renzi alla Leopolda | Giorgi/Today.it


BROGLI – Ad un certo punto in sala, tra le mani dei supporters, comincia a circolare un documento. Quattro pagine fitte, il “Vademecum per i rappresentanti elettorali di Matteo Renzi nei seggi elettorali”. Una serie di consigli, precetti, metodi, fino all’ultima pagina dove salta agli occhi una frase in grassetto più che esplicita: “Fotografare i verbali e trasmettere i dati nella modalità che verranno da noi comunicate in seguito”. Della serie meglio ‘aver paura che buscarne’. Rottamazione o meno, vecchio o nuovo, c’è un solco profondo che separa la corrente dei renziani da quella dei bersaniani: la fiducia. E come tra separati in casa è preferibile ricorrere alla prova fotografica.

MINACCE – Renzi parla a braccio come sempre, ma nell’assemblea dei comitati il linguaggio è ancora più informale del solito, un po’ come capita quando si parla in famiglia. Ed in famiglia, al di là dei sorrisi pubblici, del ‘dopo saremo più forti’, ci si sbottona. E allora, da buon padre di famiglia, Renzi mette in guardia i suoi proprio da chi vuol mandare in pensione: “A quelli che vengono da esperienze di partito pregresse vorrei dire di stare sereni: in questi giorni arriverà di tutto, frasine, minaccine, l’ultima settimana è più difficile”. Per questo indossa la fascia di capitano e prova a compattare lo spogliatoio: “Se toccano anche solo uno dei nostri in periferia toccano ciascuno di noi: è bene che quelli del partito lo sappiano”.

PRIMARIE – Dal palco per un oretta il sindaco interloquisce con i militanti. batti e ribatti, picchia sempre su un punto: l’alta partecipazione al voto. Conosce i dati e sa che l’unica possibilità di vittoria è l’affluenza massiccia. Lo dice la storia, la logica ed infine i sondaggi. E allora l’appello: “Portate a votare almeno 5 persone mettere giù dei nomi, chiamate anche la zia Concetta, se poi non mi vuole votare pazienza...”


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Primarie: Renzi lancia il vademecum anti brogli

Today è in caricamento