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Martedì, 23 Aprile 2024
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Appendino, chiesta condanna ad un anno per la sindaca M5s

Tutto verte su un debito da 5 milioni di euro non iscritto nel bilancio del 2017 del Comune: un falso contabile per garantire l'equilibrio dei conti. In caso di condanna, anche non definitiva, si concluderebbe la legislatura

Falso ideologico e in atto pubblico e abuso d'ufficio: il sindaco di Torino Chiara Appendino era presente al palazzo di giustizia quando la pubblica accusa ha chiesto la condanna a un anno e due mesi in merito al processo Ream.

Tutto verte su un debito da 5 milioni di euro non iscritto nel bilancio del 2017 del Comune: un falso contabile per garantire l'equilibrio del bilancio 2016. Secondo l'accusa gli indagati avrebbero conteggiato un credito di 19,7 milioni ottenuto dall’aggiudicazione dell’area ex Westinghouse ad Amteco Maiora, ma non il corrispettivo debito di cinque milioni, da restituire alla Ream (somma che è stata poi saldata nel 2018), tra l'altro col parere contrario dei revisori dei conti.

 Un accusa che pesa anche sull'assessore al Bilancio, Sergio Rolando e sull'ex capo di Gabinetto, Paolo Giordana che con Appendino hanno chiesto il giudizio con rito abbreviato. Un quarto imputato, il direttore finanziario di Palazzo Civico, Paolo Lubbia, ha scelto invece il rito ordinario.

È durata quattro ore la requisitoria condotta dai pm Enrica Gabetta e Marco Gianoglio: in caso di condanna, anche non definitiva, si concluderebbe la legislatura, come previsto dalla legge Severino. La sentenza è prevista a marzo.

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