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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Dall'apologia di mafia all'eliminazione dei contanti: le proposte di legge degli iscritti M5s

Ben 43 proposte di legge, tutte incentrate sul tema anticorruzione e mafia, sono state presentate dagli iscritti M5s sulla piattaforma Rousseau, nata per sviluppare la "democrazia della rete": ora si sceglieranno le più valide con un voto online

La piattaforma Rousseau, riservata agli iscritti al Movimento 5 stelle, è nata nel 2016 per sviluppare la “democrazia della rete” cara al M5s. Il nome scelto per il "sistema operativo" è quello del filosofo illuminista svizzero Jean-Jacques Rousseau. I suoi obiettivi, si legge sul sito internet, sono la gestione del Movimento 5 Stelle nelle sue varie componenti elettive (Parlamenti italiano e europeo, consigli regionali e comunali) e la partecipazione degli iscritti alla vita del Movimento attraverso, ad esempio, la proposta di leggi. E le proposte di nuove leggi non sono davvero mancate. 

Dall'introduzione del reato di "apologia di mafia" alla "eliminazione graduale del denaro contante"; dalla revoca della cittadinanza italiana per coloro che si macchiano di "reati contro lo Stato" (come mafia, corruzione di pubblici ufficiali, ecc.) alla "perdita della potestà genitoriale per i condannati ad associazione a delinquere e collaboratori anche senza prole". Passando per il controllo dei conti correnti "degli ultimi 10 anni" di funzionari e dirigenti dalla P.A. e dei "diretti familiari" per verificare la "compatibilità con il tenore di vita". Sono solo alcune delle 43 proposte di legge - tutte incentrate sul tema anticorruzione e mafia - presentate dagli iscritti M5S sulla piattaforma Rousseau. Oggi, fino a sera, gli utenti della piattaforma 5 Stelle saranno chiamati a scegliere le più valide con un voto online.

Rousseau, le proposte di legge degli iscritti M5s

Fulvio Conti Guglia, 53 anni, imprenditore, propone ad esempio l'eliminazione "totale" del pagamento in contanti a vantaggio di quello con moneta elettronica. Un sistema che secondo l'utente di Rousseau "colpirebbe tutte le mafie" e "porterebbe ad una semplificazione fiscale disarmante". E se Carmine Soccio è per lo "stop alla depenalizzazione per i reati riconducibili alle mafie", Samuele Abbate suggerisce l'istituzione di una "festa nazionale per le vittime della mafia". Santo Alessandro Iannazzo vuole vietare alle persone "vicine a esponenti mafiosi" di candidarsi alle elezioni, mentre la proposta del pensionato Claudio Romano punta a "rendere possibile l'arresto dei parlamentari corrotti senza la previa autorizzazione delle Camere".

Mirko Refatti da Bolzano ha un'idea per ostacolare la collusione tra esponenti dello Stato e le mafie è molto semplice: scontata la loro pena, i mafiosi vanno "allontanati dal territorio nazionale" con tanto di revoca della cittadinanza italiana. Un rimedio 'drastico', mutuato - scrive l'utente nella presentazione della sua proposta - dalla "storia delle antiche democrazie", tra cui quella greca. Per impedire alla malavita organizzata di reclutare nuove leve, Massimo Calabrese, impiegato sessantenne di Napoli, propone di "togliere la potestà genitoriale ai condannati per associazione a delinquere e ai collaboratori anche senza prole": in questo modo, sottolinea, "non ci sarà più la scuola di camorra e mafia e 'ndrangheta che alimenta la malavita".

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Il tema della lotta alla criminalità organizzata tiene banco, con diverse sfumature. L'obiettivo di Rocco Panetta è invece quello di "sradicare con una legge i costumi mafiosi", che secondo l'iscritto M5S andrebbero contrastati "al pari dell'apologia del fascismo". "Specialmente nelle zone ad alto rischio mafioso", scrive Panetta, "sempre più si notano modi di dire, atteggiamenti, usi e costumi che fanno chiaramente riferimento alle modalità mafiose. Il 'senso di appartenenza', 'il rispetto', il 'tu non sai a chi appartengo' (che nella versione dialettale è esplicito riferimento a vere o meno appartenenze a famiglie mafiose della zona) lasciano un seme diabolico negli occhi e nelle anime di chi circonda questi esseri, instillando più confidenza con il fenomeno che qualsiasi forma di rigetto". "44 anni di esperienza sul territorio della Locride mi hanno fatto capire che anche con questa via si potrebbe dare un aiuto alla lotta alla cultura mafiosa".

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