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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Scuole chiuse in inverno: "Niente soldi per riscaldamento"

I presidenti di Provincia protestano contro i tagli del Governo, minacciano 'ritorsioni' e annunciano il ricorso al Tar. Saitta (Upi): "Insopportabile il taglio di 500 milioni, priveranno i cittadini di molti diritti".

E' ufficialmente il caos tra le Province e il governo. Caos che potrebbe portare alla chiusura nelle scuole per la stagione invernale. La minaccia dell'Unione delle province italiane (Upi) prende le mosse dalla spending review che ha stabilito tagli per 500 milioni di euro che andranno ad impattare sulle casse delle amministrazioni locali.

"Se il governo non vuole ascoltarci" ha spiegato Antonio Saitta, nuovo presidente dell'Upi, "ci faremo ascoltare dai cittadini, ai quali spiegheremo che la spending review li sta privando dei loro diritti". Prima mossa: "Chiudere le scuole prima del tempo questo inverno". Il motivo è molto semplice: "Non abbiamo i soldi per pagare il riscaldamento delle aule".

"Abbiamo spiegato al governo che con questi tagli non si interviene su sprechi, ma si cancella tutto. Con l'inverno alle porte non potremo più togliere la neve dalle strade, non abbiamo soldi per fare la manutenzione delle scuole, né quella straordinaria per mettere in sicurezza gli edifici, né quella ordinaria: non sappiamo come pagare le bollette di luce, gas, acqua, telefono. Per questo, se il governo non ci ascolterà, a natale saremo costretti a chiudere le scuole prima del tempo".

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