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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Reddito di cittadinanza al centro dello scontro tra Conte e Renzi: cosa succederà

"Se Conte vuole restare cancelli il reddito di cittadinanza" attacca Renzi. No comment del premier. Da parte del Movimento 5 stelle non c'è alcuna volontà di aprire a Italia viva su eventuali modifiche al sussidio simbolo e il Pd non vuol sentire parlare di abolizione

Se la sfida si concentrerà sul reddito di cittadinanza nel futuro prossimo, è molto difficile che il governo Conte bis attraversi indenne questa delicata fase politica. Renzi l'ha detto ieri a Porta a Porta: "Se Conte vuole restare cancelli il reddito di cittadinanza". Con queste premesse, l'esecutivo traballa davvero. 

"Il reddito di cittadinanza è un fallimento, se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l'1,7% ha trovato lavoro e oggi Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Se Conte vuole fare la cura da cavallo per l'economia inizi ad abolire il reddito di cittadinanza e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende" ha detto il leader di Italia viva.

Renzi: "Non si voterà fino al 2021"

Sul tema delle possibili elezioni anticipate Renzi sottolinea: "Non butto la palla in tribuna. Quando anche venisse meno la maggioranza di governo, per la fase politica che stiamo vivendo non si può votare fino all'autunno. E non si voterà prima del 2021", aprendo di fatto a un esecutivo istituzionale.

"Non si può andare avanti cosi, con le scene che abbiamo visto. Faccio un appello a tutte le forze politiche, Zingaretti, Di Maio, Crimi, Conte, Leu, Salvini, Meloni, Berlusconi: fermiamoci un secondo, portiamo il sistema dei sindaci a livello nazionale per eleggere il sindaco d'Italia, la soluzione è l'elezione diretta del presidente del Consiglio" dice Renzi.

Oggi si riunisce l'assemblea del gruppo del Pd al Senato. A convocarla, il presidente, Andrea Marcucci, con all'ordine del giorno la situazione politica, anche alla luce delle parole di Matteo Renzi a Porta a Porta, e le priorità dell'agenda politica. In una nota Marcucci ha sottolineato che "le riforme istituzionali non sono la prima emergenza del Paese". Lo sono invece "la crescita e il lavoro". 

Quanto al nodo della prescrizione, "se nulla cambierà Italia viva presenterà la mozione di sfiducia al ministro Bonafede". "Ma voglio essere ottimista, spero prevalga il buonsenso", ha detto Renzi, che poi ha aggiunto: "Se vogliono i nostri voti prendessero le nostre idee, una ogni tanto". E ancora: "Non sono un rompiscatole, non faccio il gioco della corda per un fatto personale, sono convinto" di quello che faccio.

No comment del premier Giuseppe Conte

Il premier Giuseppe Conte non ribatte, la linea scelta è quella del no comment. Da parte del Movimento 5 stelle non c'è alcuna volontà di aprire a Renzi su eventuali modifiche al reddito di cittadinanza, tantomeno è sul tavolo un'eventuale cancellazione del sussidio. Quella di Renzi non appare come una richiesta realistica. Anche il Pd su questa specifico tema ha ribadito ieri di stare dalla parte del Movimento 5 stelle, difendendo il sussidio pur ritenendo necessarie modifiche alla fase 2, quella delle poloitiche attive per il lavoro. 

Se nelle prossime settimane lo scontro verterà ancora sul reddito di cittadinanza, Italia Viva potrebbe davvero ritrovarsi fuori dall'esecutivo: esecutivo che a quel punto sarebbe appeso a un eventuale nuovo gruppo di "responsabili". 

"Basta con questo chiacchiericcio incomprensibile", afferma da parte sua il segretario dem Nicola Zingaretti

Crimi (M5s): "Renzi chiarisca con chi sta"

"Abbiamo assistito all'ennesima pagliacciata in tv da parte di chi ha paura e cerca costantemente la fuga". Lo ha scritto su Facebook il capo politico reggente del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, commentando le parole pronunciate a Porta a Porta su Rai 1 dal leader di Italia viva, Matteo Renzi.

"In ogni squadra - ha proseguito Crimi - la lealtà e l'affidabilità contano più di ogni altra cosa. Si deve sapere su chi si può contare: chi cambia idea a giorni alterni o cerca sistematicamente la provocazione, è inaffidabile. Non è possibile accettare ricatti e minacce di sfiducia ad un nostro ministro da chi dice di stare in maggioranza. Non è possibile prendere in giro gli italiani. Se qualcuno vuole uscire da questo governo ha il dovere di dirlo senza nascondersi dietro la minaccia di una sfiducia individuale a un ministro".

Renzi, è l'avvertimento del M5S, "chiarisca se si ritiene parte di una maggioranza o se invece sta con Berlusconi, Salvini e Meloni, visto che continua a votare con le opposizioni. Non è di teatrini che il Paese ha bisogno. Distrazioni, litigi e sparate non ci interessano".

"Ogni giorno - ha sottolineato ancora Crimi - siamo impegnati a rispondere alle reali esigenze degli italiani. Ogni giorno siamo al lavoro per abbassare ancora di più le tasse, per aumentare i salari, per una giustizia più rapida ed efficace, per un ambiente più sano, per garantire la più ampia sicurezza ai cittadini, e molto, molto altro. L'Agenda 2023 del Governo è un progetto condiviso di azioni concrete per il Paese, che dà continuità ai buoni risultati che abbiamo raggiunto fino ad oggi. Fatti, non parole: è di questo che ha bisogno l'Italia".

Forza Italia: "Renzi faccia cadere il governo"

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, dovrebbe far cadere il governo prima di parlare di riforme. Lo afferma Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, secondo cui "l'elezione diretta del capo del governo è una battaglia storica di Forza Italia. Ora la propone anche Renzi ed è un passo positivo anche se tardivo".

"Ma se vuole essere credibile - aggiunge Bernini - faccia cadere subito il governo: finchè resta in piedi questa maggioranza ogni dialogo è impossibile".

Boss Scotto: "Ho il reddito di cittadinanza"

Il boss Gaetano Scotto, arrestato martedì con l'accusa di associazione mafiosa, percepiva il reddito di cittadinanza. Lo ha dichiarato lui stesso durante l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip. Scotto, coinvolto nell'indagine sulla strage di via D'Amelio, era stato scarcerato nel 2016. Inoltre, è indagato anche per l'omicidio dell'agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio insieme al boss Nino Madonia.

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