Referendum, chiusi i seggi all'estero: l'affluenza al 40 % fa sperare Renzi
In Svizzera ha votato il 42,2% degli italiani registrati, in Inghilterra circa il 37% degli aventi diritto. Numeri che fanno ben sperare il premier che ipotizzava un'affluenza più bassa
Sono state sigillate alle 16 di ieri, ora locale, le schede elettorali degli italiani all’estero per il voto sul referendum costituzionale. Secondo Repubblica le prime stime sull’affluenza fanno ben sperare il fronte del Sì. Si parla di un dato intorno al 40% e una stima di un milione e 600mila schede in arrivo. Un risultato che va "ben oltre ogni rosea previsione del premier" che - secondo i bene informati - ipotizzava un’affluenza intorno al 30%. E invece gli italiani all’estero sono andati in massa alle urne, come riporta il quotidiano di Largo Fochetti.
In Svizzera, secondo i primi dati che circolavano ieri sera a Palazzo Chigi, ha votato il 42,2% degli italiani registrati, in Gran Bretagna l’affluenza è stata invece del 37%.
Il 40% dei votanti rappresenta un dato di tutto rispetto se confrontato con quelle di altre consultazioni: alle politiche del 2008, per fare un esempio, aveva votato il 39,59% degli aventi diritto. E l’affluenza alle successive politiche, nel 2013, era stata perfino più bassa attestandosi al 29,75%.
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Ma perché il dato degli italiani all’estero viene considerato positivo per il fronte del Sì? Sostanzialmente per due motivi: il primo è che in campagna elettorale Renzi ha puntato molto sul voto degli italiani all'estero, come dimostra il caso degli opuscoli inviati a chi risiede oltreconfine.
Il secondo è che, secondo molti osservatori, il voto degli italiani all’estero è una delle (poche) carte - insieme al dato dell’affluenza - che il fronte del Sì ha a disposizione per annullare il gap nei sondaggi.
Matteo Renzi - scrive Giornalettismo - indica in 600 mila voti il margine di voti di vantaggio che il Sì potrebbe conquistare nel collegio estero. Se la previsione si rivelasse azzeccata sono voti che potrebbero fare la differenza. Ma si tratta pur sempre di mere ipotesi. I voti, quelli veri, sono tutta un’altra cosa.
