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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Referendum, gli Usa tifano Renzi: "Il No un cataclisma per l'economia"

L'ambasciatore americano in Italia John Phillips avverte: "Investitori guardano con grande interesse il risultato delle urne". Poi l'endorsment per il sì: "Assicura la stabilità del Paese"

Se al referendum sulle riforme vincesse il no l'Italia farebbe "un grosso passo indietro". Parole che pesano quelle dell'ambasciatore americano in Italia, John Phillips e che agitano il confronto politico. L'endorsment di Philips è netto: "Quello che serve all'Italia è la stabilità e le riforme assicurano stabilità, per questo il referendum apre una speranza".

Nel corso di un convegno del Centro di studi americani, Phillips ha puntualizzato come "le grandi imprese Usa guardino con grande interesse all'esito del referendum", per capire quale sarà il contesto italiano per il loro investimenti". E' il tema della governance, il cavallo di battaglia del permier Matteo Renzi che da Milano raccoglie l'assist Usa: "Riforme per semplificare, rendere il Paese più facile, ridurre i costi della politica per rendere il Paese più semplice".

"Il signor ambasciatore Usa si faccia gli affari tuoi e non interferisca, come troppe volte è già accaduto in passato, nelle vicende interne italiane", controbatte Matteo Salvini. "Spero che a novembre - prosegue il leader della Lega - vinca Trump, che ha giaà garantito che si occuperà delle questioni di casa sua. Se a votare sì al referendum sono i massoni, i banchieri e i poteri forti allora ancora più convintamente ci schieriamo per il no, ovvero per la libertà e il bene degli italiani". 

Forza Italia parte a testa bassa e liquida le parole dell'ambasciatore Usa come "un'ingerenza inaccettabile". "Chiediamo una parola in merito da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e da parte del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che fino a prova contraria è il premier di tutti gli italiani e che quindi ha il dovere di garantire, a livello internazionale, l'onorabilita' e la liberta' del Paese e dei loro cittadini", tuona. 

Toni non dissimili, nella sostanza, da Sinistra Italiana: "Dopo Marchionne, residente in Svizzera, oggi arriva anche il Sì dell'ambasciatore statunitense nel nostro Paese. Tutto naturalmente per l'interesse degli italiani", ironizza da Twitter Nicola Fratoianni, dell'esecutivo nazionale di Sinistra Italiana partito che ha presentato alla Camera una mozione sull'Italicum: proprio sulla legge elettorale prima, e sul referendum, si giocherà il futuro dell'esecutivo.

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