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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Italia

Elezioni, Conte tratta l'alleanza Pd 5stelle per allontanare la crisi di governo

La gestazione del nuovo decreto coronavirus è sempre più complicata e in vista delle elezioni d'autunno il presidente del consiglio prova a riconciliare l'alleanza tra Pd e M5s. E il nuovo bonus auto potrebbe siglare il ritrovato accordo

Dopo tre giorni di tensioni sul decreto semplificazioni, con i veti incrociati dei partiti che bloccano quella che ha definito "la madre di tutte le riforme", il premier Giuseppe Conte prova a uscire dall'angolo e a rilanciare l'iniziativa del governo. Lo fa con due mosse: da un lato una passeggiata nel centro di Roma, tra selfie e scambi di battute con i commercianti, dall'altro vedendo a Palazzo Chigi Nicola Zingaretti, il segretario di quel Pd che proprio sul decreto è quello che sta dando i maggiori segnali di insofferenza.

All'ora di pranzo, dopo il (terzo) vertice andato a vuoto sul provvedimento, il premier decide di uscire a mangiar fuori concedendosi una lunga passeggiata in cui si ferma a scattare selfie e a parlare con i commercianti. Con i cronisti che lo seguono, Conte si ferma a parlare dei tanti temi sul tavolo, ma soprattutto del decreto semplificazioni, la cui gestazione sembra piena di complicazioni che rischiano di logorare l'immagine del governo che lavora senza sosta per la ripresa.

Il presidente del Consiglio tenta anche di allontanare le voci insistenti di una crisi di governo, assicurando che "la maggioranza è compatta". Per 'puntellare' la sua posizione, Conte dà una 'carezza' a Forza Italia (il partito di opposizione che tiene "un atteggiamento più costruttivo e anche più responsabile") ma soprattutto entra nella materia puramente politica delle alleanze tra i suoi soci di maggioranza: Pd e M5s. Conte sa che a settembre avrà bisogno di un buon risultato alle elezioni regionali e per questo spinge per patti a livello locale, anche con l'intento di cementare un'unione che appare scollarsi un po' di più ogni giorno che passa. 

"Si trovi una sintesi - è il suo appello -. Il no a una sintesi è una sconfitta per tutti. Anche per me".

Il tema alleanze è stato affrontato anche nell'incontro di circa un'ora e mezza con il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Un confronto necessario, dopo che nelle ultime settimane con i Dem si erano registrate non poche frizioni, arrivando a critiche pubbliche, come sul Mes e in occasione del lancio degli Stati generali. Anche negli ultimi giorni con il capo delegazione Dario Franceschini non sono mancati i dissensi.

Decreto semplificazioni: restano le distanze

Il Pd sta facendo resistenza sulla nazionalizzazione del 'modello Genova', preoccupato dal fatto che norme meno stringenti possano aprire la strada all'illegalità.

Altro tema è la riforma del reato di abuso d'ufficio che Conte e Leu vorrebbeo limitare ai soli casi che non prevedono discrezionalità interpretative. Si tratta di un modo per sollevare gli amministratori da procedimenti giudiziari che poi solo in una minima percentuale di casi terminano con una condanna. È Italia viva a sbarrare la strada avanzando il dubbio che si arrivi ad una norma ad personam, visto che i sindaci pentastellati Appendino e Raggi sono accusati del reato oggetto della riforma. La posizione dei renziani è di sbloccare i cantieri ma non per via giudiziaria, per giunta con decreto, ma intervenendo sull’iter autorizzatorio.

Decreto rilancio, c'è l'accordo sul bonus auto

Se le posizioni sono ancora distanti sul nuovo decreto, si va verso l'accordo in maggioranza su un emendamento al decreto Rilancio in corso di conversione in Parlamento. Il nuovo testo farebbe entrare nel provvedimento la possibilità di avere incentivi per l'acquisto di auto euro 6 come chiedevano peraltro al governo Pd, Iv e Leu. La riformulazione del testo non è ancora stata ultimata ma, secondo quanto si apprende, si sta ragionando su un aiuto pubblico di 1.500 euro, fermo restando quello da 2mila euro da parte del concessionario. Le auto euro 6, spiegano le stesse fonti, sarebbero quelle con emissioni con emissioni di Co2 fra 61 e 110 grammi al chilometro. Il bonus auto sarebbe legato alla rottamazione di modelli vecchi di oltre 10 anni. Se non si rottama un veicolo il bonus viene dimezzato.

Il Mes spacca il centrodestra

Altro tema "politico" caldo è il possibile ricorso alle linee di credito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Qui le forze politiche trovano alleanze trasversali: se il Movimento 5 stelle è contrario, Matteo Renzi leader di Italia Viva spiega che il Mes è l'unico modo di trovare subito le risorse necessarie per le riforme senza ricorrere a una patrimoniale. "Il Mes è l'argine alla patrimoniale" ha detto nel corso di un evento pubblico a San Benedetto del Tronto in cui ha riconosciuto l'endorsment di Silvio Berlusconi che si è detto pronto a concedere i voti di Forza Italia in un eventuale voto in parlamento. 

Una uscita che ha irritato gli alleati di centrodestra, con Salvini e Meloni che cavalcano il tema agitando lo spauracchio della troika. Intanto Berlusconi non ci sarà all'appuntamento che il centrodestra ha convocato per sabato a Piazza del Popolo per manifestare contro la politica economica del governo.

Centrodestra pungolato da Sinistra italiana che con il portavoce Nicola Fratoianni azzarda: "Berlusconi ci riprova, oggi dice che il governo è in crisi e che servirebbe un governo di larghe intese. Il vizio non lo perdono mai".
 

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