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Sabato, 20 Aprile 2024
Fondi Pdl / Roma

Scandalo Lazio, si è dimessa Renata Polverini

La presidente non ha retto al caso Fiorito che ha innescato una reazione a catena che ha travolto il Pdl. La decisione dopo la rottura con il partito di Casini. La partita si chiude con un unico vincitore: Gianni Alemanno

The final countdown. Renata Polverini è ormai la ex presidente della Regione Lazio.

La 'sentenza' era arrivata da Pier Ferdinando Casini che ha spiegato come per l'Udc l'unica strada da intraprendere, per la regione Lazio, è quella "di tornare alle urne".

La 'conferma' dalla stessa (ex) presidente Polverini che ha indetto una conferenza stampa per  spiegare il motivo della sua decisione.

Ma ormai era solo questione di 'tattica'. Una serie di ipotesi sul tavolo, restava solo da scegliere quale busta, tra le tre, aprire e comunicare così chi è la figura che esce vincente da questa partita.

The winner is.... Gianni Alemanno. Busta "A". Ecco perché.

BUSTA A. DIMISSIONI BELLIGERANTI (LUNEDì) - Dimettersi andando allo scontro con tutti - facendo un pò quello che consiglia (spera) Gianni Alemanno. E' questa l'ipotesi scelta, da subito, da Renata Polverini. E presentarsi così alla riunione dei capigruppo regionali del Pdl chiamata dal segretario Angelino Alfano e dal presidente Silvio Berlusconi con lo scettro di 'paladina della giustizia' tradita da uomini del partito. Un'ipotesi, questa, che sia Alfano che Berlusconi hanno chiesto alla governatrice di non prendere. Troppo alto, infatti, il rischio di innescare un effetto domino con la regione Lombardia. Se dimissioni devono essere, che vengano dall'alto. Che siano chiamate da via dell'Umiltà e non dalla regione Lazio.

In questo caso Renata Polverini si ri-avvicinerebbe a Gianni Alemanno che a questo punto potrebbe spostarsi dal Comune di Roma alla Regione Lazio, lasciando così la patata bollente delle elezioni comunali in mano al duo Rampelli-Augello. Con Giorgia Meloni candidata sindaco contro Nicola Zingaretti e Alemanno nel comodo ruolo di 'ripulitore' del Pdl a livello regionale. Magari con Renata Polverini, nel ruolo di 'pasionaria', a benedire la candidatura. In questo caso, non ci sarebbe sconfitta per Alemanno: comunque vada, lui avrà vinto. Il ruolo di 'uomo pulito' del Pdl di Roma e Lazio sarebbe il suo. E da Alemanno si ripartirebbe.

BUSTA B. DIMISSIONI 'DI MAGGIORANZA' (MARTEDì) - La Polverini sceglie di dimettersi soltanto dopo l'annuncio delle dimissioni da parte dei consiglieri dell'Udc. E' l'ipotesi che porterebbe al definitivo scontro tra centristi e Pdl. E' l'ipotesi che vorrebbero 'gli An'. Ed avere così le mani libere per andare, a Roma e nel Lazio, all'accordo con Storace e La Destra, 'rifare' una nuova Alleanza Nazionale anche a costo di lasciare Roma a Nicola Zingaretti. Ripartire dall'opposizione, anche dentro al Pdl, e dare così una chiara strada 'di destra' alla formazione che potrebbe vedere in un milanese il suo nuovo leader a livello nazionale, Ignazio La Russa o Maurizio Lupi. In cambio di 'mani libere' a livello locale per ricompattare le varie anime 'di base' di quella che una volta era An. E' questa la busta preferita - parlando di Roma - del duo Augello-Rampelli, che potrebbero così rompere con i centristi-montiani senza problema.

BUSTA C. DIMISSIONI 'D'OPPOSIZIONE' (MERCOLEDì) - Il Pdl resta in stallo. L'Udc annuncia le dimissioni martedì nel corso del direttivo nazionale. Mercoledì si va alla conta in aula in occasione del consiglio straordinario regionale. In quel caso - confermando le dimissioni anche dei consiglieri Api, Lista-Polverini, Radicali - la dimissioni sarebbero belligeranti. E l'Udc si avvicinerebbe, a livello locale, a Nicola Zingaretti. Questa ipotesi - la più remota - determinerebbe un'alleanza 'imposta' al candidato sindaco di Roma. Andare con l'Udc sia alle regionali che alle comunali.

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