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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Conte Renzi, nuovo round: il senatore detta le condizioni al premier che annuncia "comunicazioni in Parlamento"

Conte e Renzi si incontreranno e dal confronto dipenderà il prosieguo del governo e della legislatura viste le tante frizioni in corso all'interno della maggioranza, con Italia Viva ormai in rotta con l'asse Pd-M5s anche sul reddito di cittadinanza.

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha chiesto un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, un incontro che presumibilmente avverrà settimana prossima.

È lo stesso premier ad annunciarlo arrivando a Bruxelles per il Consiglio Europeo. "La mia porta è sempre stata aperta e sarà sempre aperta - spiega Conte - Sicuramente ci vedremo la settimana prossima".

Un confronto da cui dipenderà il prosieguo del governo e della legislatura viste le tante frizioni in corso all'interno della maggioranza, con Italia Viva ormai in rotta con l'asse Pd-M5s anche sul reddito di cittadinanza.

Scontro Renzi Conte: le ultime notizie

Conte ha anche ribadito che se dovrà essere aperta una nuova crisi di governo, ciò dovrà avvenire in Parlamento. 

"Ho chiesto la fiducia in Parlamento con un determinato assetto, con determinate forze e gruppi: sarebbe assolutamente improprio che io mi cercassi altre maggioranze".

"E il fatto stesso - continua - che ho chiesto io di fare delle comunicazioni al Parlamento significa che sono per una gestione assolutamente lineare e trasparente di ogni passaggio. E il Parlamento è la sede più lineare e trasparente in cui confrontarsi, perché vi siedono i parlamentari, che sono i rappresentanti dei cittadini".

"Si parla in Parlamento, in sede ufficiale, e ci assume sempre la responsabilità delle parole che si pronunciano e delle decisioni che si assumono".

Insomma, almeno per questo weekend, la crisi di governo può aspettare.

Reddito di cittadinanza al centro dello scontro tra Conte e Renzi: cosa succederà

Intanto però Matteo Renzi passa alle richieste: nella enews settimanale il senatore fiorentino chiarisce i "4 punti fondamentali di Italia Viva" per proseguire l'esperienza di Governo:

"Sulla giustizia, possiamo fare tutti gli sforzi di compromesso. Ma ci sono dei limiti insuperabili. Speriamo che il ministro Bonafede capisca che deve fermarsi prima che sia troppo tardi. Non si può dire che giustizialismo e garantismo sono la stessa cosa: il giustizialismo è una patologia populista, il garantismo è la correttezza costituzionale".

Sull'economia, bisogna sboccare i cantieri. Qui trovate la bellissima conferenza stampa fatta stamani con tanti amici, a cominciare da Lella Paita. Facciamo come per l'Expo o per il Ponte Morandi: mettiamo i commissari per sbloccare le opere pubbliche, dalla Gronda all'Aeroporto di Firenze, dalla 106 alla Asti Cuneo.

Sul reddito di cittadinanza, se ci sono 2.300.000 persone che ricevono il RDC e solo 39mila hanno trovato lavoro (meno del 2%) significa che il RDC non funziona. O si cambia o si elimina, perché così non va".

Sulle Istituzioni, non si può continuare a litigare così. Accettiamo tutti insieme la sfida e votiamo l'introduzione del Sindaco d'Italia. Come per i comuni, chi vince governa per cinque anni grazie a un premio di maggioranza e all'elezione diretta.

Almeno questa legislatura sarà l'ultima nella quale litigare e la democrazia italiana diventerà davvero una democrazia decidente".

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