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Martedì, 16 Aprile 2024
Primarie Pd / Firenze

Renzi prova a distanziarsi da Silvio: "Se vinciamo, lui sarà il primo rottamato"

Le parole di Berlusconi sul sindaco di Firenze ("Porta avanti le nostre idee nel Pd") hanno di fatto trasformato le primarie del Pd in un voto politico. Il rischio, per Renzi, è di pagare quel suo "voglio venire a prendervi" rivolto agli elettori del Pdl

Ha taciuto sulla sua eventuale ricandidatura a premier ma ha portato scompiglio, soprattutto tra le fila del centro-sinistra. Silvio Berlusconi, una crociera e un’intervista a 360 gradi condotta dal direttore del ‘Giornale’, Alessandro Sallusti.

Venezia – Bari, tragitto breve; a bordo i fan del quotidiano e una convinzione del Cavaliere cha ha fatto molto rumore: “Renzi porta avanti le nostre idee, sotto le insegne del Pd”. Un sorta di endorsement, in perfetto stile americano. 

I due si erano già incontrati, ad Arcore. Quella volta parlarono di Firenze. Stavolta ‘l’incontro’ si è tenuto a distanza nel bel mezzo di una partita decisamente più estesa, il governo del Paese. E così, tra i richiami all’ottimismo come “fattore psicologico” necessario per affrontare la crisi e la promossa che il centro-destra cancellerà l’Imu, l’ex premier è entrato in casa del Pd alla sua maniera, senza suonare il campanello.

L’ha fatto inserendosi con mestiere nel fitto della discussione, ora accesa come non mai. Anche se, a dire il vero, il primo a tirarlo in causa è stato proprio Matteo Renzi quando a Verona, nel discorso che ha ufficializzato la partenza della sua campagna elettorale, si rivolse direttamente agli elettori delusi di Berlusconi.

“Voglio venire a prendervi, stanarvi dalle vostre delusioni”, ha sottolineato giusto quattro giorni fa il sindaco di Firenze, portandosi con sé quintali di polemiche interne.

Diatribe e controversie a cominciare dalla stilettata di Alfano: “Alla fine Renzi voterà per noi”. Poi ieri ci ha pensato Berlusconi a rinfocolare la discussione. Prima dipingendo Renzi come una sorta di infiltrato del Pdl poi, percorrendo questo solco, dichiarando: “Se Renzi vince le primarie si verifica questo miracolo: Il Pd diventa finalmente un partito socialdemocratico”. 

RENZI – Il primo cittadino di Firenze in camper nel suo tour elettorale, legge le agenzie, prende fiato, e pubblica un post sul suo profilo facebook: “Oggi Scopriamo che Berlusconi è socialdemocratico a sua insaputa. Scherzi a parte, il Cavaliere sa che se vinciamo noi, lui è il primo rottamato. E quindi preferisce (legittimamente) giocarsela con Vendola o con Bersani. Ecco perché fa di tutto per metterci in difficoltà. Ma noi siamo più forti delle sue trappole mediatiche. Altro che ghe pensi Mi: adesso tocca a noi”.

E poi, una volta salito sul palco della Festa Democratica a Firenze, sottolinea ancora una volta: “Credo che noi dobbiamo evitare discutere di cosa dirà Berlusconi nei prossimi mesi. Anche Veltroni evitò di parlarne nel 2008. Berlusconi è il passato di questa Italia. Se vuol parlare delle nostre idee venga a Firenze, troverà una giunta metà di donne, investimenti in cultura. Io mi impegno a parlare del futuro e nel mio futuro non c’è il Cavaliere Bianco”. 

ASSEDIATO? – Matteo Renzi assediato o tutto rientra nelle dinamiche e nella fisionomia di una campagna elettorale? In parte la risposta è scontata. Sgambetti, accuse, smentite, prese di posizioni fanno parte dell’ordinario, in particolar modo a pochi mesi dallo scioglimento delle Camere. In parte no: se la destra fa pretattica, come sostiene Renzi, a sinistra si guarda con sospetto alla voglia di Renzi di pescare voti nelle fila del Pdl.

Così Giorgio Merlo del Pd è lestissimo a dichiarare: “Non abbiamo alcun dubbio che Berlusconi vede con grande favore la candidatura del Sindaco di Firenze alle primarie del Pd e del centro sinistra. Del resto, lo aveva già anticipato nei giorni scorsi lo stesso Sindaco di Firenze guardando con grande favore e sintonia l’elettorato del Pdl.

Peccato che tutto ciò non c’entri nulla con il Pd, il centrosinistra e un programma di governo alternativo al centro destra”.E se c’è chi, tra le fila amiche, prende la palla al balzo per assestare il colpo c’è subito chi soccorre il Matteo nazionale: “Berlusconi – afferma il coordinatore della campagna elettorale di Renzi, Roberto Reggi – tenta di fargli lo sgambetto ma si accoda a quei fenomeni del Pd che continuano a dire che se vince Renzi si spacca il partito dimenticando che invece le primarie sono occasione per allargarlo, per ampliare la platea degli elettori e si costruisca un programma più ampio”. “Non fa altro che fare da amplificatore di questi ex ragazzi del Pd che non vogliono il bene del Paese”, conclude. 

MATTEOLI – Ma a dar fiato agli squilli berlusconiani ci pensa uno dei colonnelli del Pdl, l’ex ministro Altero Matteoli, che in un’intervista al Tgcom spiega: “Noi abbiamo avuto in Italia il più grande partito comunista del mondo occidentale. Con la vittoria di Renzi si chiuderebbe la bottega comunista italiana. Lui è socialdemocratico, noi no e andiamo per la nostra strada. Il ragionamento di Berlusconi è condivisibile”.  “La tattica in politica – continua nella sua analisi – è uno degli strumenti. Ma questa non è tattica, ma constatazione di quanto avviene. Mentre Bersani si allea con Vendola, Renzi scende in campo perché questo non accada. Berlusconi ha solo constatato la realtà”.

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