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Martedì, 16 Aprile 2024
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Renzi si dimette e apre la crisi di governo: ora per ora cosa succederà

Renzi si presenta alla Direzione del Partito Democratico convocata al Nazareno e apre la crisi di governo: la diretta delle ore più lunghe della sua carriera politica. Alle 19 Renzi sarà in Quirinale per formalizzare le dimissioni al Capo dello Stato

ROMA - Si apre la crisi di Governo: il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo aver ottenuto la "fiducia tecnica" al Senato riunisce la direzione del Pd poi alle 19 come da lui stesso annunciato via twitter salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

I tempi non saranno rapidissimi. Il presidente della Repubblica non approva il piano del premier dimissionario Matteo Renzi che aveva proposto elezioni anticipate già per marzo, il 2 aprile al più tardi. Decisiva sarà nel pomeriggio la Direzione del Pd che si apre alle 17.30 al Nazareno e che potete seguire in diretta streaming su questa pagina.

I membri della direzione del Partito Democratico dovranno decidere cosa dire nelle consultazioni al capo dello Stato. Dopo giorni di silenzio il presidente Matteo Orfini è intervenuto nella discussione che ha seguito la bocciatura del referendum costituzionale.

"Inizia per noi una riflessione che sarà profonda e importante su questo voto ma soprattutto abbiamo da assumere decisioni difficili sulla gestione della crisi" ha scritto Orfini. "Chiedo a tutti quelli che verranno di abbracciare e sostenere il nostro partito, lasciando ad altri la rabbia. Affrontiamo anche questo passaggio difficile col sorriso e con la tranquillità e ne usciremo più forti di prima. A più tardi".

Nel partito andrà in scena la resa dei conti interna dopo l'atteso annuncio di Renzi che chiarirà ai maggiorenti del suo partito se si dimetterà anche da Segretario del Pd e come intende affrontare la crisi di Governo. 

Fonti del Pd sostengono come sia alle stelle la tensione con il "cerchio magico" che protegge e "malconsiglia" Matteo Renzi. All'orizzonte cominciano a profilarsi i nomi di chi potrebbe riunire il partito: da Roma si alzano le quotazioni di Nicola Zingaretti che ha fatto sapere di essere disponibile a caricarsi su di sì la segreteria del partito: uno scenario futuribile visto l'ultimo anno di mandato alla Regione Lazio e una posizione volutamente ai margini della discussione degli ultimi mesi

Ad agitare il confronto interno l'intervista a Repubblica dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che si dice 'pronto a unire la sinistra fuori dal Pd'. Da più parti si fa strada il nome del presidente del Senato Pietro Grasso come nuovo inquilino di Palazzo Chigi per un "Governo del Presidente": Mattarella rifiuta l'idea di elezioni anticipate.

COSA SUCCEDE ORA? Con la formalizzazione delle dimissioni di Matteo Renzi che salirà al Quirinale prenderanno il via le Consultazioni che potrebbero durare fino a lunedì, con l'obiettivo di far nascere il nuovo governo appena sotto Natale. Mattarella punta a convocare le elezioni ma solo dopo avere una legge elettorale omogenea per Camera e Senato: il Parlamento sarebbe chiamato a lavorare dopo la decisione della Corte Costituzionale annunciata per il 24 gennaio, chiamata da tre tribunali - Messina, Torino e Perugia - a valutarne la legittimità dell'Italicum.  Il 19 settembre la Consulta decise di far slittare tutto a data da stabilire proprio per evitare interferenze prima del referendum. 

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