rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Italia

Pd contro Pd, Emiliano sfida Renzi: "Subito il congresso o lui e i suoi se ne vadano"

"La scissione parte da chi non rispetta lo Statuto. E chi non lo rispetta ora è il segretario". Mentre tutti guardavano a D'Alema la vera sfida a Matteo Renzi arriva dal Governatore della Puglia Michele Emiliano: "Non può fare del Pd quel che gli pare"

Due settimane di tempo per approvare una nuova legge elettorale poi inizierà la campagna elettorale, anche sè, i tamburi battenti già risuonano. Dalle piazze romane occupate dalla destra, ai i palchi delle riunioni del Pd con le anime "dem" che vanno alla battaglia "tutti contro tutti": Renzi a Rimini, D'Alema a Roma, Emilano in tv, Enrico Rossi sulla Stampa. Diritto di tribuna per la minoranza, di un partito a pezzi.

Verso la scissione? Massimo D’Alema la evoca, Michele Emiliano dice di volerla praticare, Renzi se l’aspetta: la leadership del Pd, che aspetta il confronto del congresso, sempre più a fatica tiene unito il partito.

Emiliano è forte dei voti del Sud dove Lega e M5s non sfondano. Dal suo bunker pugliese aspira al trono lasciato traballante di Renzi mentre D’Alema ed Enrico Rossi vorrebbero un partito più di sinistra che di centro. 

Renzi ha fissato la direzione il 13 febbraio. In quella sede si farà il punto sul confronto sulla legge elettorale. Nel frattempo per dire no ad un raggruppamento con i centristi, il partito democratico si apre all'iniziativa lanciata da Giuliano Pisapia, Zedda e Doria.

Se con D'Alema la frattura è insanabile, Renzi prova a ricucire con la minoranza che lo accusa di non rispettare lo Statuto. L'attacco più duro dal governatore Michele Emiliano tornato a chiedere il congresso sottolineando di essere pronto a candidarsi a segretario. Il governatore pugliese sarebbe il secondo candidato all'interno della minoranza Pd dopo Speranza, che ha già sciolto la sua riserva ed è impegnato da alcune settimane in un giro per il Paese, nei luoghi di lavoro e nelle periferie.

"Renzi - ha spiegato Emiliano - sta dicendo mi faccio le liste come dico io e l'importante è che salvi il mio investimento poco importa se perdo le elezioni poi come è successo a Roma, dove abbiamo fatto vincere i 5 Stelle, e ora le conseguenze le pagano i romani. Il Pd e il suo segratrio non possono può ragionere come si è ragionato per Roma. Il congresso va aperto se lo nega è lui che porta avanti la scissione".

"Parole inaccettabili - secondo Gianni Dal Moro, presidente della commissione nazionale di Garanzia del Pd - perché demoliscono le regole di vita democratica del nostro partito". "Emiliano - argomenta Dal Moro - invoca il congresso ma sa che le regole sono chiare in proposito e che la commissione nazionale di garanzia ne ha sempre assicurato il rispetto. Sotto la mia presidenza abbiamo affrontato casi delicati e complicati e tutte le deliberazioni della commissione di garanzia, dove tutte le componenti sono rappresentate, sono state assunte con mai un voto contrario. Per questo non posso accettare quanto affermato dal presidente Emiliano e cioè che si dica che se il segretario Matteo Renzi non convoca ora il congresso non starebbe rispettando lo Statuto, perché è una falsità e mima la credibilità della commissione che presiedo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pd contro Pd, Emiliano sfida Renzi: "Subito il congresso o lui e i suoi se ne vadano"

Today è in caricamento