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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Renzi vuole dimezzare gli F35

Il governo sarebbe pronto a rimodulare il programma d'acquisto dei caccia americani, portando la commessa da 90 a 45. Ma il premier deve convincere gli Usa, evitando possibili ritorsioni

ROMA - Sarà la #svoltabuona anche sugli F35? Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano La Repubblica, Matteo Renzi ha in mente un taglio drastico della flotta aerea militare che porterebbe risparmi considerevoli al nostro Paese. Il governo avrebbe elaborato un piano per ridurre il programma d'acquisto degli F35, portando la commessa con l'azienda produttrice - l'americana Lockheed Martin - da 90 a 45 caccia.

LA MISSIONE DI RENZI E GLI OSTACOLI - La missione del governo italiano, però, non è così semplice. A partire dalle penali che scattano solo nel terzo anno del processo di acquisto, dopo che sono avvenute la trattativa iniziale e l'approvazione del Parlamento. Ed è per questo che i sei caccia in arrivo nel 2014 non si possono toccare. Tutti gli altri sì, però, e secondo i calcoli de L'Espresso, portando da 40 a 29 i caccia acquistati entro il 2019, ci sarebbe un risparmio di 2 miliardi di euro. Ecco perché Renzi ha deciso di accelerare con la sforbiciata alla flotta aerea militare, nonostante le pressioni per il rispetto degli impegni arrivate da Quirinale, Stato maggiore e Stati Uniti. 

Accelerare sì, ma con prudenza. Gli aerei prodotti dalla Lockheed Martin sono assemblati negli stabilimenti Alenia Aermacchi di Cameri (Novara). Una fabbrica costata 800 milioni di euro, dove lavorano 2 mila persone, e che ora rischia di andare in perdita visti i tagli delle commesse italiane e olandesi. A preoccupare l'Italia, poi, sono le possibili ritorsioni da parte della Lockheed, che in caso di taglio della commessa da parte del governo italiano potrebbe stracciare l'accordo con Alenia Aermacchi. Per questo, il premier e il ministro della Difesa Roberta Pinotti hanno intenzione di convincere Barack Obama che non c'è altra via possibile per l'Italia.

"Gli diremo che non ce la facciamo" - ha rivelato una fonte ministeriale a Repubblica - del resto la Casa Bianca ci ha lasciato a bocca asciutta con l’elicottero di Obama che avrebbe dovuto costruire la nostra Agusta Westland e non Sikorsky. Anzi, chiederemo il loro aiuto nella trattativa con la Lockheed per evitare ritorsioni". 

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